Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha formalizzato una richiesta di grazia, in un contesto segnato da un lungo processo per corruzione. Questa mossa è avvenuta a distanza di poche settimane dalla dichiarazione del presidente statunitense Donald Trump, il quale aveva suggerito che Netanyahu dovesse ricevere una grazia.
Netanyahu e le accuse di corruzione
Netanyahu, che detiene il record come il primo ministro più longevo nella storia di Israele, ha sempre respinto con fermezza le accuse di corruzione, frodi e abuso di fiducia. I suoi legali hanno comunicato, tramite una lettera all’ufficio presidenziale, la convinzione che il procedimento legale in corso si concluderà con la sua totale assoluzione.
Richiesta di clemenza al presidente
Il 15 febbraio 2025, Netanyahu ha dichiarato: “I miei avvocati hanno inviato oggi una richiesta di clemenza al presidente del Paese. Mi aspetto che chiunque voglia il bene del Paese sostenga questo passo”. L’ufficio del presidente Isaac Herzog ha confermato di aver ricevuto la richiesta e ha pubblicato il contenuto della lettera inviata dai legali di Netanyahu.
Procedura standard e riconciliazione nazionale
La procedura standard prevede che la richiesta venga inviata al Dipartimento di Giustizia, dove verranno raccolti pareri che saranno successivamente presentati al consulente legale del presidente. Nella lettera, gli avvocati di Netanyahu hanno evidenziato come il processo penale in corso abbia esasperato le divisioni sociali nel Paese, sottolineando la necessità di una conclusione per favorire la riconciliazione nazionale. Hanno anche fatto notare che le udienze, sempre più frequenti, rappresentano un peso per il primo ministro, il quale deve affrontare le sue responsabilità di governo.
Impegno e testimonianze
Netanyahu ha dichiarato: “Sono tenuto a testimoniare tre volte a settimana… Questa è una richiesta impossibile che non viene posta a nessun altro cittadino”, evidenziando il suo impegno nel guadagnarsi la fiducia del popolo attraverso ripetute vittorie elettorali. È importante notare che né il primo ministro né i suoi legali hanno mai ammesso colpevolezza.
Grazia e interesse pubblico
In Israele, la grazia è tradizionalmente concessa solo una volta che il procedimento giudiziario sia concluso e l’imputato condannato. Tuttavia, gli avvocati di Netanyahu sostengono che, in casi di interesse pubblico come questo, il presidente ha la facoltà di intervenire per sanare le divisioni e promuovere l’unità nazionale.
Commento dell’opposizione
Il leader dell’opposizione Yair Lapid ha commentato la situazione, affermando che Netanyahu non dovrebbe ricevere la grazia senza prima ammettere colpevolezza, esprimere rimorso e ritirarsi dalla vita politica.
