Dalla Costituzione ignorata alla ricerca di una nuova emancipazione: pubblicato il saggio di Gaetano Azzariti

Rosita Ponti

Dicembre 2, 2025

La Costituzione italiana, frequentemente celebrata come “la più bella del mondo”, continua a costituire un fondamentale punto di riferimento per l’identità culturale e politica del Paese. Tuttavia, negli ultimi anni, ha subito pressioni e attacchi che ne hanno minato la forza normativa e la promessa di emancipazione. Queste considerazioni sono il punto di partenza del nuovo libro di Gaetano Azzariti, intitolato Dov’è finito il pensiero critico? Dalla rivoluzione promessa all’utopia concreta, pubblicato nel 2025. Azzariti, uno dei più rinomati esperti di diritto costituzionale in Italia, offre una riflessione necessaria sulla crisi del progetto costituzionale e sulle possibili strade per una sua rinnovata attuazione.

La crisi del pensiero critico

Il volume di Azzariti affronta una questione centrale: cosa non ha funzionato nel percorso di attuazione della Costituzione? Le correnti culturali più innovative che hanno caratterizzato il dibattito del secondo Novecento, dall’operaismo al femminismo della differenza, hanno gradualmente ceduto il passo a un pensiero sempre più omologato, spesso al servizio di interessi consolidati. Questa evoluzione ha contribuito a giustificare l’aumento delle disuguaglianze, la diminuzione delle libertà e l’indebolimento delle strutture democratiche nel Paese.

Nonostante le responsabilità del pensiero dominante e gli inganni del neoliberismo siano stati denunciati in diverse occasioni, Azzariti sottolinea che è necessario andare oltre. È fondamentale esaminare i limiti delle prospettive critiche che non sono riuscite a concretizzarsi, in particolare di quei movimenti che, scegliendo di schierarsi “dalla parte del torto”, hanno rinunciato a confrontarsi con il “momento istituzionale”. Questa rinuncia ha ostacolato la costruzione di una “democrazia strutturata” e ha aperto la strada a una “democrazia disgregata”.

Le conseguenze della critica radicale

Il libro evidenzia come le correnti più avanzate del pensiero critico abbiano preferito la critica radicale alla costruzione di istituzioni, lasciando le “buone ragioni” — i diritti, le istanze di giustizia e le domande di libertà — vulnerabili e prive di strumenti di difesa. Azzariti invita a superare la mera retorica della “Costituzione più bella del mondo” e a impegnarsi concretamente nella realizzazione di un progetto costituzionale di emancipazione. Questo progetto deve essere in grado di garantire diritti tangibili a coloro che attualmente si trovano privi di qualsiasi tutela e di limitare i poteri sempre più sfrenati che caratterizzano la società contemporanea.

In un contesto segnato da crescenti ingiustizie sociali, concentrazione del potere economico e crisi della rappresentanza, il libro propone di riaprire il dibattito costituzionale come spazio democratico per una ricostruzione collettiva. Azzariti sottolinea l’urgenza di una rivoluzione promessa, ma mai realizzata, che oggi appare più necessaria che mai per affrontare le sfide attuali.

Chi è Gaetano Azzariti

Gaetano Azzariti è professore ordinario di diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di RomaSapienza”. È anche direttore delle riviste “Politica e diritto” e “Costituzionalismo.it”, nonché fondatore della “Rivista dell’Associazione italiana dei Costituzionalisti”. Da anni, Azzariti si distingue come una delle voci più lucide e critiche nel dibattito sul futuro della democrazia e sul destino del progetto costituzionale italiano, contribuendo così a una riflessione profonda e necessaria su temi di grande rilevanza per la società.

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