I lavoratori dell’ex Ilva hanno organizzato una nuova manifestazione oggi, 2 dicembre 2025, bloccando temporaneamente l’aeroporto ‘Cristoforo Colombo’ di Genova con un mezzo pesante. Successivamente, il gruppo si è spostato in corteo, guidato da una pala meccanica, verso l’autostrada, con l’intenzione di accedere al casello di Genova Ovest. La mobilitazione ha visto l’adesione anche dei dipendenti di Ansaldo Energia, che avevano già occupato la fabbrica il giorno precedente, ampliando così il fronte della protesta che coinvolge diverse fabbriche genovesi, tra cui Fincantieri.
Incontri tra il Ministro Urso e le istituzioni locali
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha programmato una serie di incontri con le istituzioni locali a seguito delle discussioni avvenute venerdì scorso al Mimit riguardo al futuro dell’ex Ilva. L’obiettivo di queste riunioni è stabilire un dialogo costante con le Regioni e gli enti locali dei territori in cui si trovano gli stabilimenti. I tavoli di confronto si concentreranno sulla definizione delle migliori condizioni per il rilancio del gruppo siderurgico e sull’analisi di potenziali investimenti nelle aree disponibili, in particolare a Taranto e Genova.
Le riunioni sono fissate per giovedì 4 dicembre con le istituzioni piemontesi, inclusi i Comuni di Novi Ligure e Racconigi, e per venerdì 5 con le autorità liguri, rappresentate dalla Regione e dal Comune di Genova, e pugliesi, con la Regione e i Comuni di Taranto e Statte. Alla conclusione di questo ciclo di incontri, è previsto un confronto unitario per la settimana successiva, che coinvolgerà tutti i rappresentanti delle istituzioni locali interessate.
Le dichiarazioni della Fiom riguardo alla protesta
Armando Palombo, rappresentante della Fiom Cgil, ha espresso la determinazione dei lavoratori durante la mobilitazione all’aeroporto di Genova. “L’aeroporto è bloccato per inviare un chiaro messaggio al Paese: l’industria di Genova non si tocca. Non permetteremo che il lavoro venga trasferito altrove”, ha affermato, sottolineando l’importanza di garantire che la produzione all’ex Ilva di Genova non venga limitata a Taranto. Palombo ha esortato il Governo e i Commissari a garantire che i rotoli di produzione arrivino a Genova, altrimenti i lavoratori non intendono ritirarsi.
“Stiamo aspettando risposte da chi governa questo Paese. Meno parole, più fatti. Continueremo la nostra mobilitazione con disciplina e organizzazione, mantenendo la pala meccanica come simbolo del lavoro“, ha aggiunto Palombo, esprimendo frustrazione nei confronti delle promesse non mantenute dal Ministro Urso. La lotta per il lavoro e per la difesa dell’industria a Genova prosegue, con i lavoratori pronti a difendere i propri diritti con tutte le forze a disposizione.
