L’arma del delitto di Garlasco rimane un mistero: analisi delle riproduzioni compatibili con l’esperto

Veronica Robinson

Dicembre 2, 2025

Il caso di Chiara Poggi, la giovane assassinata diciotto anni fa, continua a suscitare interrogativi e speculazioni. Nonostante il lungo periodo trascorso, l’arma del delitto non è mai stata rinvenuta, ma gli esperti stanno esaminando diverse possibilità basate sull’analisi delle ferite subite dalla vittima.

Le ipotesi sull’arma del delitto

Il 2 dicembre 2025, Corrado Macrì, un noto criminalista specializzato nell’analisi delle armi, ha fornito informazioni cruciali a Elisa Dossi di RaiNews24 riguardo all’arma che potrebbe aver causato la morte di Chiara Poggi il 13 agosto 2007, all’interno della sua abitazione a Garlasco. Secondo le ultime indagini, l’arma più plausibile per infliggere il colpo mortale alla testa della ragazza sarebbe un martello di circa 300 grammi. Questa teoria si basa su un’accurata valutazione delle ferite e delle dinamiche dell’evento.

Un’altra possibilità considerata, l’uso di un attizzatoio, un attrezzo per il camino che è misteriosamente scomparso dalla residenza dei Poggi, è stata scartata. Macrì ha presentato vari modelli di oggetti contundenti, analizzando le caratteristiche di ciascuno e spiegando come potrebbero essere stati compatibili con le ferite riscontrate sul corpo di Chiara.

L’assenza dell’arma del delitto ha complicato le indagini, ma gli esperti continuano a lavorare per ricostruire la scena del crimine e comprendere le dinamiche che hanno portato a questo tragico evento. La ricerca di elementi probatori e testimonianze rimane una priorità per le autorità, mentre la famiglia di Chiara continua a sperare in una risoluzione del caso che possa finalmente portare giustizia.

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