La giustizia argentina si prepara a riaprire il caso relativo alla morte di Diego Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020. Il nuovo processo, fissato per il 17 marzo 2026 a San Isidro, nella provincia di Buenos Aires, mira a chiarire le responsabilità del team medico che si occupava del campione nei giorni precedenti al decesso.
Il contesto del nuovo processo
Il primo procedimento era stato annullato a maggio 2025 a causa di irregolarità giudiziarie. Tra queste, si era scoperto che una delle giudici aveva collaborato alla realizzazione di una serie documentaria sul caso, compromettendo così l’imparzialità del processo. In seguito a questa situazione, la corte ha deciso di avviare una nuova istruttoria. Otto professionisti del settore sanitario, tra cui medici, infermieri e psicologi, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per presunti atti di negligenza durante la convalescenza post-operatoria di Maradona.
Il famoso calciatore, che ha vestito la maglia della Nazionale argentina, è deceduto a 60 anni a causa di un arresto cardiorespiratorio mentre si trovava nella sua residenza a Tigre, isolato dalla famiglia e sottoposto a cure mediche specifiche. Le accuse si concentrano in particolare sulla gestione della sua salute dopo l’intervento neurochirurgico per la rimozione di un ematoma intracranico, il quale era stato coordinato dal neurochirurgo Leopoldo Luque, uno dei principali imputati.
Le reazioni e le aspettative
La morte di Maradona ha lasciato un segno profondo in Argentina, dove il campione è considerato non solo un’icona sportiva, ma anche culturale. Il nuovo processo rappresenta un tentativo di restituire giustizia e chiarezza a una vicenda che, a distanza di anni, continua a suscitare dubbi e polemiche. Le testimonianze delle figlie di Maradona e le domande persistenti sulla qualità delle cure ricevute contribuiscono ad alimentare l’interesse pubblico.
La corte si appresta ora a definire il calendario delle udienze e la lista dei testimoni, con l’obiettivo di avviare le audizioni e l’analisi delle prove a partire dal marzo 2026. L’attesa è palpabile, sia per le famiglie coinvolte sia per l’opinione pubblica, che desidera risposte definitive sulla tragica scomparsa di una leggenda del calcio mondiale.
