Un ragazzo di circa 18 anni è stato salvato dalla polizia locale nella notte tra il 1 e il 2 dicembre 2025 a Roma, mentre tentava di fuggire da un campo rom. Gli agenti, intervenuti intorno alle 4 del mattino, hanno trovato il giovane in condizioni disperate: legato, scalzo e seminudo, con polsi e caviglie bloccati da lacci e fascette autostringenti. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha evitato il peggio per il ragazzo, che era stato tenuto prigioniero in un contesto di violenza e sfruttamento.
Il salvataggio
Il giovane è stato rinvenuto in via Salviati, mentre cercava di allontanarsi dal campo rom. Alla vista delle pattuglie della polizia locale, appartenenti ai gruppi Spe (Sicurezza Pubblica Emergenziale) e IV Tiburtino, il ragazzo ha lanciato una disperata richiesta di aiuto, rivelando di trovarsi in una situazione di grave pericolo. Ha raccontato agli agenti che alcuni abitanti del campo rom, presumibilmente coloro che lo avevano rapito, avevano intenzione di ucciderlo. La sua testimonianza ha immediatamente allertato le autorità, che hanno avviato le procedure di soccorso e indagine.
Le indagini in corso
Dopo il salvataggio, la Direzione Sicurezza Urbana ha avviato un’inchiesta per chiarire le circostanze dell’accaduto. Le forze dell’ordine stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nelle vicinanze, nella speranza di raccogliere ulteriori prove che possano fornire un quadro più chiaro della situazione. L’attenzione è rivolta non solo alla cattura dei responsabili del sequestro, ma anche alla prevenzione di simili episodi di violenza e sfruttamento.
La vicenda ha sollevato un acceso dibattito sulla sicurezza e sulla protezione dei più vulnerabili, evidenziando la necessità di interventi mirati per affrontare il problema del crimine organizzato e delle violenze nei campi rom. Le autorità competenti sono ora sotto pressione per garantire che simili situazioni non si ripetano in futuro e per tutelare i diritti dei giovani e dei minorenni.
