I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trieste, insieme ai Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno condotto un’importante operazione di sequestro di merce contraffatta. L’operazione si è svolta il 5 maggio 2025, quando è stata intercettata una spedizione contenente capi di abbigliamento di vario genere, giunta nel porto di Trieste da una motonave proveniente dal porto di Tekirdag, in Turchia, con destinazione finale Varsavia, in Polonia.
Dettagli della spedizione e del sequestro
La merce era stivata all’interno di un tir con targa turca, individuato grazie a un’attenta analisi di rischio effettuata da personale specializzato operante nell’area portuale. Durante il controllo, gli agenti hanno scoperto che, tra gli articoli regolarmente dichiarati, erano stati occultati numerosi capi e accessori riportanti marchi di lusso noti, come Chanel, Burberry, Dolce e Gabbana, Louis Vuitton, Gucci, Guess, Moncler, Prada e altri. Questi articoli erano pronti per essere immessi nel mercato parallelo della contraffazione.
L’operazione ha portato al sequestro di oltre 315.000 capi d’abbigliamento e accessori, la cui immissione nel mercato illegale avrebbe potuto generare un profitto illecito stimato in circa tre milioni di euro. Le autorità hanno agito tempestivamente per fermare questa attività illecita, denunciando il rappresentante legale di un’azienda polacca all’Autorità Giudiziaria per il reato di introduzione nel territorio nazionale e commercio di prodotti con segni falsi.
Verifica della contraffazione e dati sul fenomeno
La merce sequestrata è stata sottoposta a perizia da parte dei tecnici delle aziende titolari dei marchi, i quali hanno confermato senza ombra di dubbio la contraffazione dei prodotti e dei segni distintivi, tutelati dai diritti di proprietà intellettuale. Questo intervento si inserisce in un contesto più ampio di lotta alla contraffazione, che ha visto un incremento significativo delle operazioni negli ultimi anni.
Infatti, negli ultimi due anni, il porto di Trieste ha visto intercettare quasi due milioni di prodotti contraffatti di diverse tipologie. Questi dati evidenziano come il porto giuliano rappresenti uno dei principali punti di accesso nel territorio dell’Unione Europea per tali attività criminali. La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli continuano a intensificare i controlli per contrastare questo fenomeno, fondamentale per la tutela del mercato e dei consumatori.
