Camporini: “Cavo Dragone ha ragione, serve una maggiore proattività nella guerra informatica”

Veronica Robinson

Dicembre 3, 2025

Vincenzo Camporini, generale e già capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla situazione della guerra cyber durante un’intervista su Radio Cusano Campus, trasmessa il 10 gennaio 2025. Camporini ha sottolineato l’importanza di un approccio più attivo nella difesa delle infrastrutture informatiche, evidenziando come le attuali strategie di protezione non siano più sufficienti.

Analisi di cavo dragone

Nel corso del programma “Battitori Liberi”, condotto da Gianluca Fabi e Savino Balzano, il generale ha chiarito che la percezione di Cavo Dragone come un invito ad attaccare per primi è frutto di una lettura errata. Secondo Camporini, il messaggio è chiaro: la guerra informatica è già in corso, e le minacce alle reti che sostengono le nostre vite quotidiane sono costanti. Fino ad oggi, la risposta è stata principalmente difensiva, basata sull’uso di software antivirus per proteggere i sistemi. Tuttavia, il generale ha suggerito che una strategia più efficace potrebbe consistere nell’identificare e neutralizzare gli hacker che tentano di infiltrarsi nei sistemi, utilizzando virus per silenziarli.

Critiche alla NATO

Camporini ha anche criticato il comportamento della NATO, definendolo remissivo e limitato a una difesa passiva. Ha osservato che nel corso degli anni non ci sono stati progressi significativi in questo ambito. Secondo il generale, Cavo Dragone ha fatto bene a mettere in evidenza la necessità di un approccio più proattivo. Cambiare le politiche attuali, ha affermato, non è un compito semplice e richiede un consenso politico che porti a una maggiore consapevolezza dell’importanza di affrontare le minacce in modo diverso.

Situazione attuale e aggressione russa

La situazione attuale, ha continuato Camporini, è caratterizzata da una fase di immobilismo, con l’iniziativa russa che si manifesta attraverso attacchi quotidiani. Ha descritto Vladimir Putin come l’aggressore principale, sottolineando il suo rifiuto di considerare un cessate il fuoco, affermando che tale accordo sarebbe possibile solo al momento di un’intesa. Questa posizione, ha concluso il generale, rappresenta un cambiamento fondamentale nella logica dei comportamenti internazionali.

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