Il Giudice per le indagini preliminari di Palermo ha disposto, il 4 novembre 2025, gli arresti domiciliari per l’ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, coinvolto in un’inchiesta che lo vede indagato insieme ad altre diciassette persone per reati di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. La richiesta di misura cautelare era stata avanzata dalla Procura all’inizio di novembre. Il gip, dopo aver interrogato gli indagati come previsto dalla legge, ha invece escluso l’arresto di Saverio Romano, deputato e coordinatore di Noi Moderati, anch’esso coinvolto nell’inchiesta.
Dettagli sull’inchiesta e gli indagati
L’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari di Cuffaro si concentra su una serie di irregolarità legate a contratti pubblici e alla gestione di fondi pubblici in Sicilia. Oltre a Salvatore Cuffaro, il gip ha disposto la stessa misura cautelare per Roberto Colletti, ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia, e Antonio Iacono. Per Vito Raso, ex braccio destro di Cuffaro, è stata stabilita l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Mauro Marchese e Marco Dammone, invece, dovranno rispettare l’obbligo di presentazione e una misura cautelare interdittiva che vieta loro di esercitare per un anno attività imprenditoriali e uffici direttivi in enti giuridici.
Decisioni del gip sugli altri indagati
Il Giudice ha anche preso decisioni riguardo a numerosi altri indagati. Per Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello, Paolo Bordonaro, Alessandro Caltagirone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Sergio Mazzola, Carmelo Pace, capogruppo all’Assemblea Regionale Siciliana della Democrazia Cristiana, Paolo Emilio Russo, Giovanni Giuseppe Tomasino e Alessandro Vetro, il gip ha respinto la richiesta di arresti domiciliari, non applicando alcun provvedimento cautelare. Questo gruppo di indagati, pur essendo coinvolto nell’inchiesta, ha ottenuto una valutazione differente rispetto a Cuffaro e agli altri, evidenziando le complessità del caso e le diverse posizioni legali dei singoli coinvolti.
Le indagini continuano e si prevede che ulteriori sviluppi possano emergere nei prossimi giorni, mentre la Procura di Palermo approfondisce le evidenze raccolte e valuta eventuali nuovi provvedimenti.
