Liberati nella notte Mogherini, Sannino e Zegretti: “Non considerati a rischio di fuga”

Rosita Ponti

Dicembre 3, 2025

Dopo gli interrogatori condotti dalla polizia federale belga, Federica Mogherini, Stefano Sannino e Cesare Zegretti sono stati rilasciati nella notte del 15 marzo 2025, poiché non sono stati ritenuti a rischio di fuga. Nonostante il loro rilascio, l’impianto accusatorio rimane in piedi, con la Procura europea che ha formalmente comunicato le accuse a loro carico. In questo contesto, continua a valere il principio di presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva.

Le autorità belghe e l’inchiesta

Le autorità belghe hanno fermato Mogherini, Sannino e Zegretti nell’ambito di un’inchiesta su una presunta frode legata a fondi europei destinati alla formazione di giovani diplomatici. Il blitz ha coinvolto il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE), con perquisizioni effettuate sia nella sede di Bruxelles sia presso il Collegio d’Europa a Bruges, oltre a diverse abitazioni private.

Le accuse e le irregolarità

Le accuse formulate dalla Procura europea (EPPO) nei confronti dei tre sono gravi e comprendono: frode negli appalti, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale. Al centro dell’indagine vi è l’ipotesi che il bando per l’Accademia diplomatica europea, destinato a finanziare corsi per aspiranti diplomatici, possa essere stato “pilotato”. Secondo gli inquirenti, il Collegio d’Europa, guidato da Mogherini dal 2020, potrebbe aver ricevuto informazioni sui criteri di selezione prima della pubblicazione ufficiale del bando, conferendo così un vantaggio ingiusto rispetto ad altri concorrenti.

Questa situazione configurerebbe gravi irregolarità sia dal punto di vista legale che etico, suscitando preoccupazioni significative all’interno della diplomazia europea.

Chi sono i protagonisti dell’inchiesta

Federica Mogherini ha ricoperto il ruolo di Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera dal 2014 al 2019 e attualmente è rettrice del Collegio d’Europa. Stefano Sannino, un diplomatico di lunga carriera, è stato segretario generale del SEAE e attualmente svolge il ruolo di direttore generale in una direzione della Commissione europea per il Medio Oriente e il Nord Africa. Cesare Zegretti è manager del Collegio d’Europa, co-direttore dell’ufficio “executive education, training and projects” dal gennaio 2022.

Il coinvolgimento di queste figure di spicco ha suscitato un forte scalpore nella diplomazia europea, toccando vertici istituzionali e accademici dedicati alla formazione dei futuri diplomatici dell’Unione Europea.

L’evoluzione dell’indagine

Il rilascio di Mogherini, Sannino e Zegretti non segna la conclusione dell’inchiesta. La Procura europea ha presentato un atto d’accusa formale, ma rimane da chiarire se e come i sospetti di frode, corruzione e conflitto di interessi verranno confermati.

Nei prossimi giorni e settimane, sarà cruciale seguire l’evoluzione di questo caso. È atteso che emergano nuove prove, che possano portare a richieste di rinvii a giudizio, e che le istituzioni coinvolte, come il SEAE, il Collegio d’Europa e la Commissione Europea, reagiscano in modo appropriato.

Questo caso ha il potenziale di diventare uno dei più significativi scandali interni all’Unione Europea degli ultimi anni, in particolare per una figura come Mogherini, che rappresenta da sempre un simbolo della diplomazia europea.

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