Ue: siglato un accordo per fermare le importazioni di gas russo in Europa

Rosita Ponti

Dicembre 3, 2025

Oggi, 15 gennaio 2025, la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, insieme ai rappresentanti del Parlamento europeo, ha ufficializzato un accordo provvisorio riguardante il regolamento per l’eliminazione graduale delle importazioni di gas naturale russo. Questo provvedimento rappresenta un passo cruciale nella tabella di marcia REPowerEU, progettata per ridurre la dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia, in risposta alla militarizzazione delle forniture di gas che ha avuto un impatto notevole sul mercato energetico europeo.

Divieto graduale sulle importazioni di gas russo

Il nuovo regolamento prevede un divieto graduale e legalmente vincolante per le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) e di gas trasportato tramite gasdotto dalla Russia. Questo divieto sarà attuato in modo scaglionato, con un divieto totale previsto per la fine del 2026 per il GNL e per l’autunno del 2027 per il gasdotto. L’obiettivo è di garantire un mercato energetico dell’Unione Europea che sia resiliente e indipendente, mantenendo al contempo la sicurezza dell’approvvigionamento.

Le nuove disposizioni stabiliscono che le importazioni di gas e GNL russi saranno vietate a partire da sei settimane dopo l’entrata in vigore del regolamento, ma viene previsto un periodo di transizione per i contratti già esistenti. In dettaglio, per i contratti a breve termine stipulati prima del 17 giugno 2025, il divieto entrerà in vigore il 25 aprile 2026 per il GNL e il 17 giugno 2026 per il gasdotto. Per i contratti a lungo termine di GNL, il divieto sarà attivo dal 1° gennaio 2027, mentre per quelli di gas tramite gasdotto, il divieto sarà applicabile dal 30 settembre 2027, sempre che siano rispettati gli obiettivi di riempimento previsti dal regolamento sullo stoccaggio del gas.

Modifiche ai contratti e procedure di autorizzazione

Il regolamento stabilisce che le modifiche ai contratti esistenti potranno essere effettuate solo per scopi operativi specifici e non potranno comportare un aumento dei volumi importati. Inoltre, entrambe le categorie di importazioni di gas saranno soggette a un regime di autorizzazione preventiva, per garantire l’efficacia del divieto.

Per le importazioni di gas russo durante il periodo di transizione, le informazioni necessarie per l’autorizzazione dovranno essere presentate almeno un mese prima dell’entrata. Per il gas non russo, la prova di conformità dovrà essere fornita almeno cinque giorni prima dell’ingresso, e sette giorni per il gas importato tramite il punto di interconnessione Strandzha 1.

Per semplificare le procedure, è stato stabilito che l’autorizzazione preventiva non si applicherà alle importazioni provenienti da paesi che soddisfano determinati criteri, come i principali produttori di gas che hanno esportato oltre 5 miliardi di metri cubi di gas naturale nell’Unione Europea nel 2024 e che hanno imposto divieti sulle importazioni di gas russo.

Piani nazionali di diversificazione energetica

Il regolamento richiede a tutti gli Stati membri di presentare piani nazionali di diversificazione per delineare le misure necessarie a diversificare le fonti di approvvigionamento di gas e affrontare le sfide nel processo di eliminazione delle importazioni di gas russo entro le scadenze stabilite. Inoltre, gli Stati membri dovranno notificare alla Commissione Europea, entro un mese dall’entrata in vigore del regolamento, se dispongono di contratti di fornitura di gas russo o se sono soggetti a divieti legali nazionali.

Anche gli Stati membri che continuano a importare petrolio russo dovranno presentare un piano nazionale di diversificazione, con l’obiettivo di interrompere tali importazioni. La Commissione ha inoltre annunciato l’intenzione di presentare una proposta legislativa per la graduale eliminazione delle importazioni di petrolio russo nell’Unione Europea entro la fine del 2027.

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