L’aumento dell’homeschooling: la scelta di Erika di educare i figli a casa

Rosita Ponti

Dicembre 4, 2025

Giovedì 4 dicembre 2025, Milano. L’istruzione domestica sta guadagnando sempre più consensi tra le famiglie italiane. Recentemente, nel programma “Mattino Cinque”, è intervenuta Erika Di Martino, madre di cinque figli, per condividere la sua esperienza e le motivazioni che l’hanno spinta a scegliere l’educazione parentale.

Negli ultimi anni, il numero di studenti che praticano l’homeschooling è aumentato in modo significativo, passando da circa 5.000 a oltre 16.000. Questo fenomeno è emblematico di un cambiamento culturale in atto, dove sempre più genitori cercano un’alternativa al sistema scolastico tradizionale. Di Martino ha spiegato che molti genitori sono attratti dall’idea di offrire ai propri figli un percorso educativo più dinamico, in linea con le esigenze del mondo contemporaneo. “Vogliamo garantire un apprendimento libero e al passo con i tempi“, ha dichiarato, evidenziando il desiderio di personalizzare l’istruzione per rispondere meglio alle necessità individuali dei bambini.

Critiche al sistema scolastico tradizionale

Durante la sua intervista, Erika Di Martino ha espresso forti critiche nei confronti del sistema scolastico tradizionale, che considera poco aggiornato. “I programmi rimangono ancorati al passato, spesso non si va oltre la seconda guerra mondiale e manca una visione sull’attualità”, ha affermato. Questa situazione genera, secondo lei, una distanza evidente tra scuola e società, che non riesce a preparare adeguatamente i giovani alle sfide del presente e del futuro.

Di Martino ha sottolineato come l’istruzione parentale possa colmare queste lacune, offrendo un approccio educativo più attuale e pertinente. La sua testimonianza fa emergere un malcontento crescente tra i genitori, che avvertono la necessità di un cambiamento radicale nel modo in cui viene impartita l’istruzione.

Contrasto ai pregiudizi sull’istruzione parentale

Un altro punto importante sollevato da Di Martino riguarda i pregiudizi legati all’istruzione parentale, in particolare quello dell’isolamento sociale dei bambini. “Quando l’istruzione parentale è organizzata in modo serio, i bambini hanno moltissime occasioni di interazione”, ha chiarito. Le famiglie che scelgono questa strada spesso partecipano a gruppi di studio, attività sportive, laboratori e uscite didattiche, dimostrando che la libertà educativa non coincide con la solitudine.

Di Martino ha quindi invitato a considerare l’homeschooling non come una chiusura, ma come un’opportunità per i bambini di sviluppare competenze sociali e relazionali in contesti diversi, che vanno oltre le mura di una classe tradizionale. L’educazione parentale, se ben strutturata, può fornire un ambiente stimolante e ricco di esperienze, favorendo una crescita equilibrata e integrata.

La testimonianza di Erika Di Martino non solo illumina un fenomeno in espansione, ma solleva interrogativi importanti sul futuro dell’istruzione in Italia e sulla necessità di un ripensamento delle pratiche educative attuali.

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