Il 4 dicembre 2025, la corrispondente Emma Farnè ha riportato dalla località di Dobropillja, situata a circa 30 chilometri dal fronte di Pokrovsk, una situazione drammatica. La comunità, ormai ridotta al minimo, ha visto la quasi totalità dei suoi abitanti abbandonare la zona a causa del conflitto in corso. Chi è rimasto vive in uno stato di esasperazione e stanchezza, profondamente segnato dalla guerra.
Ritorno del presidente ucraino
La notizia del ritorno d’urgenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, avvenuta dopo il fallimento del previsto incontro con i negoziatori americani Witkoff e Kushner, ha gettato ulteriore pessimismo tra la popolazione. La mancanza di progressi diplomatici ha alimentato la sfiducia nei confronti delle autorità di Kiev, già compromesse da scandali legati a tangenti e corruzione.
Clima di incertezza e paura
La situazione a Dobropillja riflette un clima di incertezza e paura, con i residenti che esprimono il loro disincanto e la sensazione che ogni tentativo di accordo sia destinato a fallire. “Potevano accordarsi 100 volte, ma qui muoiono tutti”, afferma un abitante del luogo, evidenziando la frustrazione e la disperazione che permeano la comunità.
Offensiva russa e condizioni di vita
L’offensiva russa, che continua a colpire duramente il fronte est, non fa che aggravare le condizioni di vita. I pochi che sono rimasti a Dobropillja si trovano a fronteggiare non solo le conseguenze dirette del conflitto, ma anche la crescente sfiducia nei confronti di chi dovrebbe guidare il paese verso la pace. La cronaca di questo reportage mette in luce una realtà complessa, in cui la guerra ha ridotto le speranze di un’intera comunità e ha reso incerto il futuro della regione.
