Un nuovo episodio ha scosso i lavori parlamentari riguardanti la manovra di bilancio, in particolare a causa di un emendamento sulla cannabis light. Questo sviluppo ha visto il partito della presidente del Consiglio, Fratelli d’Italia, costretto a un repentino cambiamento di rotta dopo aver proposto la reintroduzione della legalità nella vendita delle infiorescenze, precedentemente bloccata dal “decreto sicurezza” di sei mesi fa, sebbene con una tassazione elevata.
L’emendamento 28.0.1, presentato dal senatore Matteo Gelmetti di FdI, ha acceso il dibattito. L’iniziativa mirava ad ampliare la legge sulla canapa del 2016, includendo le “infiorescenze fresche o essiccate e derivati liquidi” destinati all’uso “da fumo o da inalazione”, a condizione che il contenuto di THC non superasse lo 0,5%. Un punto controverso era l’introduzione di un’imposta di consumo pari al 40% sul prezzo di vendita al pubblico, con le modalità di autorizzazione demandate all’Agenzia delle Dogane.
Reazioni e malumori interni
La proposta ha immediatamente sollevato malumori all’interno del partito. L’ufficio stampa di FdI ha cercato di giustificare l’iniziativa, affermando che l’intento fosse quello di “contrastare la diffusione e la vendita di prodotti a base di cannabis light, introducendo una super tassazione al 40%”, negando qualsiasi volontà di legalizzazione. Tuttavia, tali chiarimenti non sono stati sufficienti a placare le polemiche, costringendo il partito a un dietrofront definitivo e all’annuncio del ritiro dell’emendamento.
Le opposizioni hanno colto l’occasione per criticare il governo, accusandolo di disorganizzazione. Il capogruppo del M5S, Stefano Patuanelli, ha descritto l’episodio come una scena da “pagliacci”, mentre il segretario di Più Europa, Roberto Magi, ha parlato di “comiche”.
Proseguono i lavori sulla manovra
Nel frattempo, i lavori sulla manovra di bilancio in commissione al Senato continuano a un ritmo lento. L’avvio delle votazioni è previsto in ritardo di alcuni giorni, in attesa degli emendamenti del governo sui temi concordati nel vertice di maggioranza. Questi temi includono questioni come affitti brevi, ISEE, dividendi e compensazione dei crediti.
Questioni irrisolte e sfide per il governo
Il governo deve affrontare diverse questioni cruciali. Un accordo su banche e assicurazioni è stato raggiunto, ma il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha riconosciuto le difficoltà nel tradurre tale accordo in un testo normativo. L’obiettivo è ridurre la deducibilità delle perdite pregresse per generare 600 milioni di euro in due anni. Resta incerta anche la questione delle riserve auree della Banca d’Italia, sulla quale è giunto un altolà della BCE.
Ciriani ha anche difeso l’inclusione dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni) nella manovra, nonostante le pressioni delle opposizioni per il loro stralcio, affermando che il tema è “perfettamente ammissibile e costituzionale”. Sul fronte delle proposte emendative, la Lega ha presentato iniziative per l’autonomia finanziaria delle donne e garanzie pubbliche per gli stipendi dei lavoratori nelle basi USA, mentre Fratelli d’Italia sta cercando nuove formulazioni per la proroga di Opzione Donna e la detassazione dei rinnovi contrattuali.
