Nazif Muslija, un uomo di 50 anni di origine macedone, รจ attualmente al centro di un caso di grande rilevanza giudiziaria. Accusato del femminicidio della moglie, Sadjide Muslija, il tragico evento si รจ verificato il 3 dicembre 2025 a Pianello Vallesina, nel comune di Monte Roberto, in provincia di Ancona. Dopo essere stato ricercato, Muslija รจ stato rinvenuto dai carabinieri in condizioni critiche in un’area impervia del territorio di Matelica, in provincia di Macerata. L’uomo รจ accusato di omicidio volontario aggravato e al momento della scoperta era gravemente ferito. I soccorritori del 118 hanno prontamente stabilizzato la sua situazione prima di trasferirlo in ospedale. La sua auto, una Smart di colore bianco, รจ stata rinvenuta abbandonata nelle vicinanze del luogo in cui รจ stato trovato.
Il tentato suicidio e l’intervento del cacciatore
Secondo le prime ricostruzioni, Muslija avrebbe tentato di togliersi la vita. La situazione รจ cambiata quando, intorno alle 16:30, un cacciatore presente nell’area ha notato l’uomo e ha immediatamente allertato le autoritร competenti. La Procura di Ancona, che si occupa del caso, ha giร disposto l’autopsia sul corpo di Sadjide Muslija e ha emesso un mandato di fermo internazionale nei confronti di Nazif. Questo gesto rappresenta un passo significativo nelle indagini, poichรฉ l’accusa di omicidio volontario aggravato implica una gravitร notevole delle accuse.
Le indagini sulla scena del crimine
Mercoledรฌ, i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche hanno condotto una serie di rilievi nella casa di Sadjide, dove รจ stata trovata priva di vita sul letto. La donna presentava evidenti segni di violenza, con colpi al cranio e al torace. Durante le operazioni, i militari hanno sequestrato un tubo di ferro da cantiere, che potrebbe contenere tracce ematiche e sarร sottoposto ad analisi per determinare il suo coinvolgimento nel delitto. Questo elemento potrebbe fornire ulteriori indizi sulla dinamica dell’omicidio.
Le polemiche sul percorso di riabilitazione
Il caso ha sollevato polemiche riguardo al percorso di riabilitazione che Muslija avrebbe dovuto seguire in un Centro per uomini autori di violenza. Tale percorso era stato stabilito come parte di un patteggiamento che prevedeva una pena di un anno e dieci mesi di reclusione per aggressioni e maltrattamenti nei confronti della moglie. Secondo le disposizioni, l’uomo avrebbe dovuto completare incontri ogni due settimane per un totale di 60 ore. Tuttavia, l’avvocato di Muslija, Antonio Gagliardi, ha dichiarato che “non c’era posto nell’associazione indicata dal percorso”, sollevando interrogativi sulla gestione di tali situazioni.
Le dichiarazioni delle autoritร e delle associazioni
La procuratrice capo della Repubblica di Ancona, Monica Garulli, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla gestione del caso, sottolineando che “non si possono trattare tutti i casi di violenza nello stesso modo”. Ha evidenziato la necessitร di un approccio differenziato, che prenda in considerazione la gravitร delle situazioni. Anche il Centro antiviolenza di Ancona, rappresentato dalla presidente Roberta Montenovo, ha richiesto misure piรน adeguate, suggerendo l’importanza di una valutazione del rischio per prevenire comportamenti violenti in futuro. La questione solleva interrogativi sul sistema di protezione e prevenzione della violenza domestica, evidenziando la necessitร di interventi tempestivi e mirati.
