Israele conferma la sua partecipazione all’Eurovision Song Contest 2026, il prestigioso concorso musicale che si svolgerà a Vienna. La notizia è stata ufficializzata dall’Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu) dopo un periodo di intensi dibattiti, in cui diversi paesi avevano chiesto l’esclusione dello Stato ebraico a causa del conflitto in corso a Gaza e delle accuse di manipolazione del sistema di voto.
Il sostegno all’eurovision da parte di israele
Durante un incontro tenutosi a Ginevra, l’Ebu ha dichiarato che una larga maggioranza dei membri ha ritenuto non necessario un ulteriore voto riguardo alla partecipazione di Israele, confermando che l’Eurovision Song Contest 2026 si svolgerà come programmato, con le necessarie garanzie di trasparenza. Il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha espresso la sua soddisfazione per la decisione, sottolineando l’importanza della rappresentanza israeliana sui palcoscenici internazionali. Herzog ha affermato che la competizione musicale è un’opportunità per promuovere la cultura, la musica e la comprensione tra le nazioni.
Il supporto a Israele è arrivato in particolare dalla Germania, dove il cancelliere Friedrich Merz aveva già annunciato il suo appoggio, minacciando un ritiro di Berlino nel caso di esclusione di Israele. Tuttavia, il boicottaggio è stato dichiarato da emittenti di Spagna, Paesi Bassi e Irlanda. RTVE, l’emittente pubblica spagnola, ha comunicato ufficialmente il ritiro della Spagna dal concorso a seguito delle decisioni prese durante la 95a Assemblea Generale dell’Ebu.
Le reazioni delle emittenti europee
L’emittente olandese Avrotros ha reso noto che la sua partecipazione non è compatibile con i principi fondamentali che rappresenta. In Irlanda, l’emittente RTE ha giustificato la sua scelta con la tragica situazione a Gaza, evidenziando il rischio per i civili coinvolti nel conflitto. Anche la Slovenia ha deciso di non partecipare, mentre l’Islanda ha annunciato che discuterà la sua posizione il 10 dicembre. Analogamente, il Belgio prevede di esprimere una posizione ufficiale nei prossimi giorni.
In aggiunta, Svezia e Finlandia stanno considerando l’idea di boicottare l’evento, un gesto che riflette il clima di tensione e le divisioni politiche attuali. È importante notare che Israele non è il primo paese a essere escluso dall’Eurovision: la Russia era stata esclusa dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, mentre la Bielorussia era stata esclusa l’anno precedente a causa di irregolarità elettorali.
Modifiche al sistema di voto
Durante la riunione dell’Ebu, sono state introdotte modifiche al sistema di voto, in risposta alle polemiche emerse durante l’ultima edizione del concorso. In particolare, si è deciso di ridurre il numero massimo di voti per ogni votante da 20 a 10. Inoltre, le giurie tecniche saranno coinvolte anche nelle semifinali, e non solo nelle finali, per garantire una maggiore equità nel processo di votazione.
L’Ebu ha anche comunicato che le emittenti dei paesi membri dovranno confermare la loro partecipazione all’Eurovision Song Contest 2026 entro breve, e l’elenco completo dei partecipanti sarà reso noto prima delle festività natalizie. Questi sviluppi pongono l’Eurovision in una nuova luce, evidenziando le complessità politiche e sociali che influenzano la musica e la cultura a livello globale.
