Il soldato tiene con orgoglio il suo riconoscimento, circondato dai commilitoni, tutti provenienti da Pokrovsk. L’ufficiale, in segno di rispetto, saluta la brigata, che ha dimostrato resilienza. I premi vengono consegnati per mantenere alto il morale di un esercito che continua a subire perdite territoriali.
Nella regione di donetsk
Nella regione di Donetsk, i soldati si concedono una breve pausa prima di tornare al fronte. Il maggiore, visibilmente determinato, afferma: “La situazione a Pokrovsk non è conclusa, la battaglia continua”. Con una nota di preoccupazione, aggiunge: “La carenza di soldati è un fatto noto”.
Contingente arruolato dal 2022
Questi uomini fanno parte di un contingente arruolato dal 2022. Quando si parla di Pokrovsk, Ivan, uno dei soldati, non fornisce dettagli, limitandosi a dire: “È complicato”. Durante i momenti di riposo tra le turnazioni in trincea, molti di loro contattano le famiglie, consapevoli che il conflitto si protrarrà. Mostrano video sui loro telefoni: “Guarda com’era Pokrovsk, questa è la nostra posizione“. Sasha, un altro soldato, racconta: “A Pokrovsk stanno cercando di conquistare ogni angolo, ora la guerra è una battaglia casa per casa”.
Riflessione del maggiore
Al tavolo, sorseggiando un caffè, il maggiore condivide una riflessione personale: “Ho una figlia di cinque anni e sono in guerra da quattro. In queste circostanze, non è possibile negoziare una pace in tempi brevi”. Fuori, un sergente riporta la situazione sul campo: “Le nostre forze sono asserragliate, i russi avanzano a sud, mentre noi a nord tentiamo di respingerli, con migliaia di morti tra di noi”.
Desiderio della psicologa
Quando si chiede alla psicologa del battaglione se accetterebbe una pace a costo della terra, riflette per un momento e risponde: “Il mio desiderio è che i miei uomini tornino vivi a casa. Le modalità di questo non dipendono da noi”.
