Tra i soldati di Pokrovsk: la speranza di tornare vivi a casa

Veronica Robinson

Dicembre 5, 2025

Il soldato tiene con orgoglio il suo riconoscimento, circondato dai commilitoni, tutti provenienti da Pokrovsk. L’ufficiale, in segno di rispetto, saluta la brigata, che ha dimostrato resilienza. I premi vengono consegnati per mantenere alto il morale di un esercito che continua a subire perdite territoriali.

Nella regione di donetsk

Nella regione di Donetsk, i soldati si concedono una breve pausa prima di tornare al fronte. Il maggiore, visibilmente determinato, afferma: “La situazione a Pokrovsk non è conclusa, la battaglia continua”. Con una nota di preoccupazione, aggiunge: “La carenza di soldati è un fatto noto”.

Contingente arruolato dal 2022

Questi uomini fanno parte di un contingente arruolato dal 2022. Quando si parla di Pokrovsk, Ivan, uno dei soldati, non fornisce dettagli, limitandosi a dire: “È complicato”. Durante i momenti di riposo tra le turnazioni in trincea, molti di loro contattano le famiglie, consapevoli che il conflitto si protrarrà. Mostrano video sui loro telefoni: “Guarda com’era Pokrovsk, questa è la nostra posizione“. Sasha, un altro soldato, racconta: “A Pokrovsk stanno cercando di conquistare ogni angolo, ora la guerra è una battaglia casa per casa”.

Riflessione del maggiore

Al tavolo, sorseggiando un caffè, il maggiore condivide una riflessione personale: “Ho una figlia di cinque anni e sono in guerra da quattro. In queste circostanze, non è possibile negoziare una pace in tempi brevi”. Fuori, un sergente riporta la situazione sul campo: “Le nostre forze sono asserragliate, i russi avanzano a sud, mentre noi a nord tentiamo di respingerli, con migliaia di morti tra di noi”.

Desiderio della psicologa

Quando si chiede alla psicologa del battaglione se accetterebbe una pace a costo della terra, riflette per un momento e risponde: “Il mio desiderio è che i miei uomini tornino vivi a casa. Le modalità di questo non dipendono da noi”.

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