Ucciso dai suoi Abu Shabab, il leader della milizia anti-Hamas. I bombardamenti israeliani su un campo profughi causano sei vittime, tra cui due bambini. Tel Aviv intensifica le operazioni anche in Libano.
Il conflitto in corso tra Israele e Hamas continua a mietere vittime e a generare preoccupazioni a livello internazionale. Il 5 dicembre 2025, a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, un attacco aereo israeliano ha provocato la morte di sei persone, tra cui due bambini. Questo bombardamento è avvenuto in risposta a un attacco precedentemente lanciato a Rafah, come dichiarato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Trump sostiene Netanyahu nella richiesta di grazia
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha rinnovato il suo sostegno al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu condividendo un articolo su Truth, il suo social network, riguardo alla richiesta di grazia avanzata da Netanyahu al presidente israeliano Isaac Herzog. Durante un intervento alla Knesset lo scorso ottobre, Trump ha esortato Herzog a concedere la grazia a Netanyahu, che sta affrontando un processo legale in Israele. Recentemente, Trump ha formalizzato la sua richiesta in una lettera, sottolineando la sua continua alleanza con il governo israeliano.
Israele intensifica i bombardamenti in Libano
Il 5 dicembre 2025, le Forze Armate israeliane hanno avviato una nuova serie di attacchi aerei nel sud del Libano, mirati a colpire i depositi di armi di Hezbollah. Gli attacchi sono stati preceduti da avvisi di evacuazione per i residenti delle località di Jbaa, Mahrouna, Mjadel e Baraachit. L’esercito israeliano ha affermato che queste strutture rappresentano una minaccia per la sicurezza e sono situate nel mezzo della popolazione civile, violando così gli accordi internazionali.
Accesso alla Striscia di Gaza: l’Associazione della Stampa Estera si oppone ai rinvii
L’Associazione della Stampa Estera di Gerusalemme ha espresso la sua contrarietà a un ulteriore rinvio della decisione della Corte Suprema israeliana riguardo alla richiesta di accesso indipendente alla Striscia di Gaza. Dall’inizio del conflitto nell’ottobre 2023, le autorità israeliane hanno limitato l’ingresso ai giornalisti stranieri, consentendo solo a pochi di accompagnare le truppe israeliane. L’FPA ha chiesto un accesso immediato a Gaza, sottolineando che la mancanza di copertura mediatica compromette gravemente i diritti dei cittadini e il lavoro dei media internazionali.
Annuncio della fase due del piano di pace per Gaza
Secondo quanto riportato dall’emittente Channel 12, il presidente Trump annuncerà la seconda fase del suo piano di pace per la Striscia di Gaza entro le prossime due settimane, prima di Natale. Questo piano prevede colloqui con Hamas per un accordo che porterebbe il gruppo a rinunciare al potere di governo a Gaza e ad avviare un processo di disarmo. La fase due include anche la creazione di un Consiglio per la pace, presieduto da Trump, che supervisionerebbe la gestione della Striscia.
Israele conferma la partecipazione all’Eurovision 2026
Il 5 dicembre 2025, gli organizzatori dell’Eurovision Song Contest hanno confermato che Israele parteciperà alla prossima edizione del concorso musicale, nonostante alcune richieste di esclusione da parte di diversi paesi a causa delle tensioni in corso. Paesi come Spagna, Olanda, Slovenia e Irlanda hanno già annunciato il loro ritiro dall’Eurovision 2026, mentre altri potrebbero seguirli.
ONU: tonnellate di ordigni inesplosi a Gaza
L’agenzia ONU per l’Azione contro le Mine ha rivelato che, durante i bombardamenti in Gaza, sono state sganciate circa 70.000 tonnellate di esplosivi, di cui tra il 5 e il 10% non sono esplosi. Questo rappresenta un grave rischio per la popolazione locale, con ordigni inesplosi disseminati tra le macerie di case, scuole e ospedali.
Uccisione di Yasser Abu Shabab, leader della milizia anti-Hamas
Le fonti della difesa israeliana hanno confermato che Yasser Abu Shabab, leader della milizia anti-Hamas, è stato ucciso in uno scontro interno a Gaza. Trasportato in un ospedale in Israele, è deceduto a causa delle ferite riportate. Abu Shabab aveva collaborato con le forze israeliane e il suo clan operava in una zona controllata dall’esercito israeliano.
Israele colpisce il sud del Libano dopo l’avviso di evacuazione
Israele ha lanciato attacchi aerei nel sud del Libano, prendendo di mira infrastrutture militari di Hezbollah. Secondo i comunicati ufficiali, l’esercito israeliano ha iniziato a colpire obiettivi terroristici dopo aver emesso avvisi di evacuazione per i residenti delle aree interessate.
Raid nel campo profughi di Al Mawasi: sei morti e restituzione di un ostaggio
Il bombardamento nel campo profughi di Al Mawasi ha causato la morte di sei persone. Nel contesto di queste operazioni, è stato restituito il corpo di un ostaggio, aumentando le tensioni e le preoccupazioni riguardo alla sicurezza nella regione.
Netanyahu nomina Roman Gofman a capo del Mossad
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato la nomina di Roman Gofman, attuale segretario militare, come nuovo direttore del Mossad. Gofman assumerà ufficialmente il ruolo nel giugno 2026, sostituendo David Barnea.
Identificazione dell’ostaggio thailandese ucciso a Gaza
Israele ha identificato oggi i resti di Sudthisak Rinthalak, un cittadino thailandese ucciso durante il conflitto. La sua famiglia è stata informata e il governo thailandese ha espresso gratitudine per gli sforzi israeliani nel recupero degli ostaggi.
Raid aerei israeliani su Khan Younis: sei vittime tra cui bambini
I raid aerei israeliani su Khan Younis hanno provocato la morte di sei persone, tra cui due bambini, confermando ancora una volta l’impatto devastante del conflitto sulla popolazione civile.
Inchiesta della CNN sui civili uccisi a Gaza
Un’inchiesta della CNN ha rivelato che i corpi di civili palestinesi uccisi durante il conflitto sono stati sepolti in fosse comuni non contrassegnate o lasciati all’aperto, sollevando preoccupazioni riguardo a possibili violazioni del diritto internazionale.
Uccisione di un fotoreporter a Gaza
Mohammed Wadi, un fotoreporter, è stato ucciso da un drone israeliano a est del campo profughi di Al-Bureij. Questo evento sottolinea i rischi che i giornalisti affrontano nel documentare il conflitto, mentre il segretario dell’ONU ha ribadito l’importanza della protezione dei media.
