L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha reso noto il 6 dicembre 2025 di aver registrato il primo caso umano di infezione da virus dell’influenza aviaria A(H5N5) negli Stati Uniti. La vittima, un adulto residente nello Stato di Washington, presentava già patologie pregresse e si occupava di allevamento di pollame e uccelli domestici. Dopo un ricovero in ospedale, l’individuo è deceduto, e le autorità sanitarie hanno avviato un’indagine epidemiologica per tracciare le persone che potrebbero aver avuto contatti con il paziente.
Dettagli sul caso e indagini in corso
Il paziente ha iniziato a manifestare sintomi di febbre durante la settimana conclusasi il 25 ottobre 2025. La sua condizione è peggiorata rapidamente, portando al decesso il 21 novembre. Le indagini hanno rivelato che l’uomo possedeva pollame da cortile e uccelli domestici, suscitando preoccupazione per una possibile trasmissione del virus. Le autorità sanitarie locali stanno attualmente monitorando attentamente tutte le persone che hanno avuto contatti diretti con il contagiato, al fine di prevenire ulteriori casi.
Informazioni sui casi precedenti e sequenziamento
Il 15 novembre 2025 era già stato riportato il 71esimo caso umano di influenza A(H5) negli Stati Uniti dall’inizio del 2024, il primo caso umano registrato nel paese da febbraio 2025. I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (Cdc) hanno effettuato il sequenziamento del virus, confermando la presenza del virus A(H5N5) il 20 novembre. Questa scoperta è significativa, in quanto rappresenta il primo caso umano al mondo associato a questo particolare ceppo del virus influenzale.
Procedure di conferma e sequenziamento
Per quanto riguarda i test effettuati, i campioni respiratori prelevati dal paziente sono risultati positivi al virus dell’influenza A attraverso il metodo Rt-Pcr. L’Università di Washington ha confermato la positività all’influenza A(H5). I campioni sono stati poi inviati al Laboratorio di Salute Pubblica dello Stato di Washington, dove è stata confermata la presenza del virus A(H5) utilizzando i test specifici forniti dai Cdc. Il campione è giunto ai Cdc il 19 novembre, e il sequenziamento ha confermato che il virus isolato era A(H5N5).
Le autorità sanitarie stanno implementando misure di contenimento per gestire la situazione e prevenire possibili focolai. La registrazione di questo caso evidenzia l’importanza di monitorare e controllare le infezioni virali, in particolare quelle che possono avere origine animale e che possono trasmettersi all’uomo. La comunità scientifica è attivamente impegnata nello studio del virus per comprendere meglio la sua diffusione e le potenziali implicazioni per la salute pubblica.
