La Commissione Europea ha recentemente adottato una decisione di non conformità nei confronti di X, evidenziando gravi violazioni degli obblighi di trasparenza previsti dal Digital Services Act (DSA). Tra le infrazioni riscontrate figurano l’uso di una grafica ingannevole per il “segno di spunta blu”, l’assenza di trasparenza nell’archivio pubblicitario e il mancato accesso ai dati pubblici per i ricercatori. La sanzione ammonta a 120 milioni di dollari, suddivisi in 45 milioni per la spunta blu, 35 milioni per l’archivio degli annunci e 40 milioni per l’accesso ai dati.
Questa rappresenta la prima multa emessa ai sensi del DSA, il quale prevede la possibilità di sanzionare le piattaforme online di dimensioni enormi (VLOP) fino al 6% del loro fatturato annuo globale per inadempienze alle normative, come la gestione di contenuti illegali o rischi sistemici. X era stata informata della decisione prima della sua ufficializzazione. Un alto funzionario dell’Unione Europea ha dichiarato: “La sanzione deve essere proporzionata alla violazione e non può superare un tetto massimo. Non importa quale percentuale. Rispetto al patrimonio totale dell’impresa, questa non è come in altri tipi, dove si tratta di una percentuale punitiva del patrimonio totale”, ma è “dissuasiva”.
Procedimento formale avviato dalla Commissione
Il 18 dicembre 2023, la Commissione ha avviato un procedimento formale per indagare se X abbia violato il DSA in relazione alla diffusione di contenuti illegali e all’efficacia delle misure adottate per contrastare la manipolazione delle informazioni. Questa indagine è attualmente in corso e ha esaminato anche l’uso di grafica ingannevole, la mancanza di trasparenza nella pubblicità e l’insufficiente accesso ai dati per i ricercatori. Le conclusioni preliminari sono state adottate il 12 luglio 2024, culminando nella decisione di non conformità.
Il procedimento ha messo in luce tre aspetti principali di non conformità. In primo luogo, è stata riscontrata una violazione del divieto di progettazione ingannevole, che riguarda il segno di spunta blu offerto da X sui suoi account, considerato ingannevole per gli utenti, poiché induce a credere che gli account contrassegnati siano gestiti da utenti reali e verificati. In secondo luogo, è stata evidenziata la violazione dell’obbligo di rendere disponibile un archivio pubblicitario, un database accessibile al pubblico in cui tutti gli annunci pubblicati sulle piattaforme possono essere ricercati, essenziale per analizzare la pubblicità ingannevole e gli annunci politici falsi, specialmente durante le elezioni. Infine, è stata riscontrata una violazione relativa all’accesso ai dati per i ricercatori, che devono poter analizzare su larga scala i dati disponibili al pubblico sui social media, per studiare fenomeni come la polarizzazione e la diffusione di contenuti.
Reazioni e impatto politico
Il Segretario di Stato, Marco Rubio, ha espresso un forte scetticismo riguardo alle sanzioni imposte a X, definendole “un attacco a tutte le piattaforme tecnologiche americane e al popolo americano da parte di governi stranieri”. Ha aggiunto che “i tempi della censura online degli americani sono finiti”.
X, precedentemente conosciuta come Twitter, è stata classificata come Very Large Online Platform (VLOP) il 25 aprile 2023, in virtù della sua dichiarazione di aver superato i 45 milioni di utenti attivi mensili nell’UE. Questa situazione solleva interrogativi significativi sulla regolamentazione delle piattaforme online e sul loro ruolo nella diffusione delle informazioni, nonché sull’impatto delle normative europee sulle aziende tecnologiche statunitensi.
