C’era una volta Hollywood, ma nel 2025 il panorama cinematografico sta attraversando una fase di notevoli trasformazioni. Le catene di sale cinematografiche sono in fermento e gli Studios, in particolare HBO Max e HBO, mostrano segni di preoccupazione dopo l’annuncio dell’importante accordo tra Netflix e Warner Bros. Quest’ultimo, che rappresenta un forte competitor per il settore delle sale, si impegna a continuare la distribuzione nelle sale cinematografiche dei film prodotti dalla multinazionale statunitense. Tuttavia, il Presidente di Cinema United, Michael O’Leary, esprime scetticismo riguardo a queste rassicurazioni: “L’impatto negativo di questa acquisizione avrà ripercussioni sui cinema, in particolare sulle sale indipendenti nelle piccole città degli Stati Uniti e nel resto del mondo”.
La storicità di Warner bros e il futuro della narrazione
Nel corso degli anni, Warner Bros ha prodotto opere cinematografiche che hanno segnato la storia del cinema, come “Casablanca” e “Quarto potere”, e ha creato serie TV di grande successo come “I Soprano”, “Il Trono di Spade” e la saga di “Harry Potter”. In un recente comunicato, Ted Sarandos, co-CEO di Netflix, ha sottolineato l’importanza di questa fusione: “Insieme, possiamo offrire al pubblico più di ciò che ama e contribuire a definire il prossimo secolo di narrazione”. Anche David Zaslav, presidente e CEO di Warner Bros. Discovery, ha evidenziato come l’accordo unisca due dei principali attori nel panorama dello storytelling globale.
Le aspettative sono alte, ma il mercato cinematografico è in continua evoluzione. La crescente preferenza per lo streaming rispetto alla visione tradizionale in sala ha portato a un ripensamento delle strategie di distribuzione e produzione. Le aziende coinvolte dovranno affrontare le sfide di un settore in rapida trasformazione, dove il pubblico cerca sempre più contenuti accessibili e diversificati.
Le preoccupazioni sul monopolio e le reazioni politiche
Nonostante l’accordo, rimane aperto il dibattito sulla potenziale dominanza di Netflix nel settore. Kathleen Brooks, direttrice dell’azienda di trading XTB, ha avvertito dei rischi legati a un possibile monopolio, evidenziando come Netflix possa acquisire un controllo significativo su un “colosso nel settore televisivo e cinematografico”. Le preoccupazioni non sono limitate al settore privato; anche la Casa Bianca ha espresso “forte scetticismo” riguardo all’operazione, citando fonti interne all’amministrazione statunitense.
Inoltre, il New York Post ha rivelato che Donald Trump, in contatto con David Ellison, figlio del fondatore di Oracle, ha mostrato una preferenza per Paramount Skydance Corporation, un’altra azienda interessata all’acquisizione di Warner Bros. Discovery, piuttosto che per Netflix. A complicare ulteriormente il quadro, un gruppo anonimo di produttori ha inviato una lettera al Congresso esprimendo “gravi preoccupazioni” riguardo all’impatto che questa fusione potrebbe avere sull’industria cinematografica.
I dettagli economici dell’acquisizione
L’operazione tra Netflix e Warner Bros ha un valore stimato di 27,75 dollari per azione, il che si traduce in una valutazione complessiva di circa 72 miliardi di dollari e un valore aziendale, incluso il debito, di circa 82,7 miliardi di dollari. L’acquisizione, già approvata dai consigli di amministrazione di entrambe le società, dovrebbe concludersi entro un periodo di 12-18 mesi, ma dovrà superare l’esame delle autorità Antitrust.
In Europa, l’accordo dovrà ottenere l’approvazione da parte delle autorità competenti, dove si prevedono ulteriori indagini sulle implicazioni concorrenziali. Il New York Times ha riportato che l’intesa include una breakup fee di 5,8 miliardi di dollari nel caso in cui l’operazione venga bloccata. Gli investitori hanno già reagito alle notizie: mentre le azioni di Netflix hanno mostrato un calo, quelle di Warner Bros hanno registrato un incremento. La fusione, quindi, si presenta come un capitolo cruciale nel futuro del panorama cinematografico globale.