Il padre di Tatiana racconta: “Era molto magra e priva di energie”

Veronica Robinson

Dicembre 7, 2025

Il rientro di Tatiana Tramacere nella sua abitazione di Nardò, in provincia di Lecce, ha segnato la conclusione di giorni di angoscia per la sua famiglia. A esprimere il sollievo è il padre, Arino Tramacere, che descrive questa fase come fondamentale per il recupero della serenità familiare: “Dobbiamo riappropriarci della nostra serenità”. Secondo il padre, la parola che meglio riassume la situazione è una sola: “felicità“. Con emozione, ha dichiarato: “Abbiamo attraversato le tenebre e rivisto il sole, all’improvviso. Solo un padre può capire cosa significa ritrovare una figlia sana e salva dopo aver vissuto giorni e notti nella paura di averla persa”.

Il racconto del padre

Arino Tramacere ha raccontato al quotidiano Il Corriere della Sera che tutto si è fermato quando non sono più riusciti a contattare Tatiana e il suo telefono risultava spento. Ora, afferma, la famiglia sta cercando di riprendere la normalità: “Abbiamo ricominciato a vivere tutti: la famiglia si è ricomposta”. Tuttavia, il padre ha confermato che la giovane è tornata a casa in uno stato di forte fragilità emotiva. “Si è chiusa in un silenzio quasi totale, nella sua stanza, da sola. Non vuole vedere nessuno. Non parla, non chiede nulla, è ancora sotto shock, ma tornerà la nostra Tatiana di sempre: solare, felice, con tanta voglia di vivere. Ora bisogna solo proteggerla, anche dalle notizie che continuano a circolare sulla sua vicenda”, ha aggiunto.

Le difficoltà emotive

Il cellulare di Tatiana è stato riacceso, ma Arino ha rivelato che la giovane legge i commenti online e ne rimane turbata: “Sì, legge, s’informa, ma molte cose le fanno male. Specie certe cattive insinuazioni, roba non vera, ricostruzioni fantasiose sui social, giudizi buttati lì da gente sconosciuta tanto per scrivere qualcosa senza sapere niente, conoscere la verità, avere cognizione di ciò che è davvero accaduto. Tutto questo le fa male, molto male. Soffre fino alle lacrime”.

Il momento del rientro

Il momento in cui i familiari hanno raggiunto Tatiana è stato particolarmente difficile da affrontare. “Siamo andati noi famigliari a riprendercela dall’abitazione in cui si trovava ed è stato drammatico”, ha spiegato. L’abitazione in questione è quella di Dragos Ioan Ghermescu, dove la giovane era rimasta per undici giorni. Arino ha dichiarato che i parenti non hanno ancora chiaro cosa sia accaduto in quel periodo né le condizioni in cui la figlia abbia vissuto: “Sì, proprio lì. Era in quella casa da undici giorni e non sappiamo ancora perché, cosa sia accaduto, come abbia vissuto”.

Le condizioni di Tatiana

Il padre ha descritto come “drammatico” il rientro a casa, a causa dell’aspetto e della debolezza di Tatiana: “Per le condizioni in cui l’abbiamo trovata. Tatiana era sofferente, smagrita, senza forze, non riusciva neppure a reggersi in piedi, non ce la faceva a camminare. Abbiamo dovuto sorreggerla, tenerla su a forza di braccia”. Ha sottolineato che la famiglia ha gestito da sola il trasferimento a casa: “Sì, tutto quanto. Ce la siamo ripresa e ora è qui con noi, finalmente. È stata davvero una brutta esperienza, siamo tutti molto provati anche per questo”.

Il silenzio di Tatiana

Riguardo a Dragos Ioan Ghermescu, Arino Tramacere non esprime giudizi, limitandosi a riportare ciò che ha visto: “Non so che dire. Non conosco questo ragazzo e non posso giudicarlo perché l’ho visto una sola volta per cinque minuti. Non ho idea di che persona sia, non ho nemmeno scambiato una parola con il ragazzo e non mi permetto di giudicarlo, né di dire altro su di lui”. I familiari hanno tentato di chiedere spiegazioni a Tatiana, ma senza successo: “Sì, ma non risponde. Ascolta, resta in silenzio e piange. Perciò non insistiamo, parlerà quando si sentirà di farlo, per ora è inutile stressarla”.

×