La notizia della scomparsa di Martin Parr ha colpito profondamente il mondo della fotografia. Il celebre fotoreporter britannico è deceduto il 6 dicembre 2025 nella sua residenza a Bristol, come annunciato dalla Martin Parr Foundation. Parr, nato nel 1952, lascia un’eredità significativa e una famiglia che lo ricorderà con affetto: la moglie Susie, la figlia Ellen, la sorella Vivien e il nipote George. Nella nota diramata, la fondazione ha dichiarato: “Martin ci mancherà moltissimo”, sottolineando l’impatto che il fotografo ha avuto nel suo campo.
La carriera di Martin Parr
Martin Parr ha trascorso gran parte della sua carriera con Magnum Photos, una delle agenzie fotografiche più prestigiose al mondo. La sua ascesa alla fama è avvenuta negli anni ’80, in particolare grazie alla pubblicazione di “The Last Resort“. Questa serie, realizzata tra il 1983 e il 1985, cattura momenti di svago e relax di persone nella località balneare di New Brighton, situata vicino a Liverpool. Le immagini di Parr sono caratterizzate da un approccio unico, che unisce il documentario alla satira sociale, offrendo uno sguardo critico ma affettuoso sulla vita quotidiana.
Parr ha saputo mettere in luce non solo la bellezza, ma anche l’assurdità della cultura contemporanea, utilizzando colori vivaci e composizioni sorprendenti. Le sue opere hanno suscitato l’interesse di critici e appassionati, rendendolo uno dei fotografi più influenti del suo tempo. La sua capacità di raccontare storie attraverso le immagini ha ispirato generazioni di artisti e fotografi.
Il suo approccio alla fotografia
In un’intervista rilasciata a febbraio 2025 a Miranda Sawyer per il quotidiano The Guardian, Parr ha condiviso la sua passione per la fotografia, rivelando di aver saputo fin da giovane di voler intraprendere questa carriera. “Sapevo che sarei diventato un fotografo fin dall’età di 13, 14 anni, e sapevo già cosa fosse buono. Ero ossessionato dalla fotografia”, ha dichiarato. Questo attaccamento alla sua arte ha guidato il suo lavoro e la sua visione.
Parr ha descritto il suo stile distintivo, evidenziando l’uso di colori vivaci e la sua propensione ad avvicinarsi ai soggetti. “Il colore aiuta ad allontanarlo un po’ dalla realtà ”, ha spiegato. Questo approccio non è solo tecnico, ma riflette anche la sua personale interpretazione della vita, che cerca di trasmettere attraverso l’umorismo. Le sue immagini non sono semplicemente rappresentazioni visive, ma racconti che esplorano la complessità dell’esistenza umana.
Martin Parr lascia un vuoto incolmabile nel panorama fotografico contemporaneo, ma il suo lavoro continuerà a vivere, ispirando futuri fotografi e amanti dell’arte visiva.
