Il 7 ottobre 2025, Milano ha visto una mobilitazione significativa in piazza Scala, dove manifestanti hanno espresso il loro sostegno all’imam Mohamed Shahin, attualmente destinatario di un decreto di espulsione a causa delle sue dichiarazioni riguardanti il massacro perpetrato da Hamas in Israele. Durante l’evento, il Coordinamento Unitario di Base (CUB) ha partecipato attivamente, con una portavoce che ha sottolineato l’importanza delle lotte a favore dei lavoratori del settore teatrale. La portavoce ha inoltre evidenziato il recente successo ottenuto nella causa di una maschera licenziata per aver urlato “Palestina libera” durante un concerto.
Manifestazione e slogan per la libertÃ
La manifestazione è stata caratterizzata da slogan che richiamavano la libertà per la Palestina, con i partecipanti che hanno unito le loro voci in un coro di protesta. “I giudici hanno dichiarato illegittimo il licenziamento della maschera della Scala che ha esclamato ‘Palestina libera’, e noi ci uniamo al teatro per dire ‘Palestina libera!'”, hanno affermato i manifestanti. Questo evento si è svolto in concomitanza con l’inaugurazione della stagione lirica del Teatro alla Scala, creando un contrasto tra il presidio organizzato dalla CGIL e le manifestazioni del CUB e del gruppo proPal.
Intervento di Mohammad Hannoun
Durante la manifestazione, Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione Palestinesi d’Italia, ha preso la parola tramite un collegamento telefonico, condividendo la sua esperienza personale di espulsione da Milano per un anno. “Noi siamo e saremo sempre antisionisti, non antisemiti, e continueremo a lottare. Vi esorto a proseguire con le vostre mobilitazioni e i vostri cortei. Non smetteremo di denunciare Israele e coloro che lo supportano per una Palestina libera”, ha dichiarato Hannoun, incitando i presenti a mantenere viva la fiamma della protesta.
Riflessioni sulla mobilitazione
Questa giornata di mobilitazione ha messo in evidenza non solo le tensioni politiche legate al conflitto israelo-palestinese, ma anche le questioni di libertà di espressione e diritti dei lavoratori nel settore culturale. La presenza di diverse organizzazioni e gruppi ha reso l’evento un importante punto di riferimento per le lotte sociali in corso, dimostrando come la cultura e la politica possano intrecciarsi in modi significativi.
