La presenza del vessillo israeliano sulla sede dell’UNRWA a Gerusalemme Est ha suscitato forti polemiche, con accuse di violazione degli spazi delle Nazioni Unite. Il 29 dicembre, è previsto un incontro tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu, mentre rimane incerta la posizione di Tony Blair all’interno del piano di pace proposto dall’amministrazione Trump.
Il ruolo di Tony Blair nel piano di pace
La situazione a Gaza continua a destare preoccupazione, in particolare riguardo al futuro postbellico e all’attuazione della cosiddetta “fase due” del piano di pace di Donald Trump. Il Financial Times ha rivelato che Tony Blair, ex Primo Ministro britannico, potrebbe essere escluso dal Board of Peace progettato da Trump, a causa delle obiezioni avanzate da diversi stati arabi e musulmani. Fino ad ora, Blair era l’unico nome ufficialmente associato a un possibile ruolo nel consiglio, dopo che Trump ha presentato il suo piano in venti punti per risolvere il conflitto tra Israele e Hamas.
Blair ha descritto il piano di Trump come “audace e intelligente” e ha espresso interesse a far parte del Board, presieduto dal Presidente degli Stati Uniti. Ha lavorato per oltre un anno su un progetto per Gaza, presentando le sue idee attraverso il suo Tony Blair Institute e collaborando con Jared Kushner, genero di Trump e inviato per il Medio Oriente, durante il primo mandato del Presidente.
Tuttavia, la sua possibile inclusione è stata messa in discussione a causa del suo coinvolgimento nell’invasione dell’Iraq del 2003, un fatto che potrebbe renderlo inaccettabile per molti paesi della regione. L’ufficio di Blair non ha rilasciato commenti ufficiali, mentre un funzionario statunitense ha smentito le affermazioni del Financial Times, definendole “fuorvianti” e confermando che Blair sarebbe pronto a partecipare al comitato insieme a figure di spicco dell’amministrazione Trump.
Distribuzione di aiuti invernali a Gaza
Le Nazioni Unite hanno dichiarato che, nonostante le difficoltà, continua la distribuzione di abbigliamento invernale per sostenere la popolazione palestinese di Gaza durante il periodo invernale. Il portavoce dell’ONU, Stéphane Dujarric, ha evidenziato che le condizioni di vita rimangono critiche e che i bisogni superano significativamente le capacità della comunità umanitaria, a causa di ostacoli persistenti come le problematiche doganali e le restrizioni sui convogli umanitari.
Dujarric ha sottolineato che il freddo in aumento aggrava ulteriormente la situazione, aumentando la necessità di materiali per rifugi e per affrontare l’inverno. A partire da ottobre, i partner delle Nazioni Unite hanno fornito abiti invernali a oltre 217 mila bambini in tutta la Striscia di Gaza, evidenziando l’urgenza della situazione.
Iniziativa del Movimento 5 Stelle a Roma
Oggi, 9 dicembre 2025, si svolgerà un evento intitolato “Palestina, alziamo il volume” presso il Monk di Roma, in via Giuseppe Mirri 35, a partire dalle ore 18:45. L’incontro vedrà la partecipazione del Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, insieme ad altri parlamentari che condivideranno le loro esperienze di viaggio nei territori occupati della Cisgiordania.
Il gruppo, guidato da Luisa Morgantini, racconterà la realtà vissuta nei territori. L’iniziativa sarà moderata dal giornalista e fotografo Valerio Nicolosi, e tra gli ospiti è attesa la presenza del capogruppo M5S alla Camera, Riccardo Ricciardi.
Evacuazione di bambini palestinesi malati a Ciampino
Un volo dell’Aeronautica Militare italiana è atterrato il 9 dicembre 2025 alle 23:02 all’aeroporto militare di Ciampino, portando a bordo un gruppo di bambini palestinesi malati evacuati dalla Striscia di Gaza per ricevere cure in Italia. Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha accolto i piccoli pazienti, insieme ai loro familiari e accompagnatori, per un totale di 80 persone.
Questa operazione umanitaria ha portato in Italia 17 pazienti, e il numero totale di bambini di Gaza accolti nel nostro Paese è salito a 232. L’operazione è stata coordinata dalla Presidenza del Consiglio, in collaborazione con vari ministeri e organizzazioni internazionali, confermando l’Italia come il primo paese occidentale ad organizzare evacuazioni di questo tipo per pazienti provenienti dalla Striscia.
