Il 2025 si apre con una forte richiesta di cambiamento da parte della Rappresentanza Sindacale Unitaria (Rsu) dell’Irccs San Raffaele di Milano. In una nota ufficiale, il sindacato ha sollecitato il nuovo amministratore unico, Marco Centenari, a ripristinare l’erogazione di servizi sanitari di alta qualità, un obiettivo che ha reso l’ospedale un modello riconosciuto a livello internazionale. La Rsu ha chiesto un incontro con Centenari per discutere un piano di rilancio che deve necessariamente considerare le esigenze di pazienti e lavoratori.
Richiesta di intervento al commissariato
Questa mattina, il coordinamento della Rsu si è recato al Commissariato di Polizia per presentare una denuncia, già inviata alla Questura sabato scorso. Tra le problematiche sollevate, il sindacato ha evidenziato una preoccupante “scarsa manutenzione” delle strutture, carichi di lavoro eccessivi e un contratto di lavoro scaduto da cinque anni. Inoltre, la differenza salariale tra il settore pubblico e quello privato ha portato molti professionisti, compresi infermieri con oltre dieci anni di esperienza, a considerare l’idea di ripartire da un inquadramento da neoassunti, dopo aver vinto i concorsi. Questo ha causato un alto tasso di dimissioni dal San Raffaele.
Disaccordo sull’appalto dei servizi
La Rsu ha inoltre espresso il proprio disaccordo con l’approccio di appaltare servizi a cooperative e società esterne, sottolineando che tale soluzione non garantisce la continuità delle cure, fondamentale per un policlinico complesso come il San Raffaele. Secondo il sindacato, questa situazione era prevedibile e non si può accettare un modello di gestione che comprometta la qualità del servizio.
Richiesta di equiparazione contrattuale
Infine, la Rsu ha esortato la Regione Lombardia a seguire rapidamente le indicazioni del Consiglio, che richiede l’equiparazione dei trattamenti contrattuali tra il settore pubblico e quello privato accreditato. Il sindacato ha anche chiesto una maggiore vigilanza sull’utilizzo dei fondi pubblici, affinché i pazienti non si trovino a fronteggiare rischi in momenti di particolare vulnerabilità.
