Bombardieri russi e cinesi avvistati vicino al Giappone, Tokyo presenta protesta ufficiale

Veronica Robinson

Dicembre 10, 2025

Il governo del Giappone ha manifestato una profonda preoccupazione per le recenti operazioni di pattugliamento congiunto effettuate da bombardieri russi e caccia cinesi nello spazio aereo internazionale, che si estende tra il Mar del Giappone, l’Est della Cina e il Pacifico occidentale. Questa operazione, secondo quanto riportato da Mosca, ha avuto una durata di circa otto ore e ha visto il decollo di due Tu-95 dal Mare del Giappone, che si sono uniti a due H-6 cinesi. Nel frattempo, quattro J-16 hanno scortato la formazione lungo la rotta che collega Okinawa a Miyako, un’area considerata strategica per la difesa nipponica.

Reazione del governo giapponese

Il portavoce del governo giapponese, Minoru Kihara, ha descritto il volo come un’«espansione e intensificazione delle attività militari attorno al nostro Paese», sottolineando che si tratta di una chiara dimostrazione di forza nei confronti del Giappone. In risposta a tale operazione, Tokyo ha attivato i propri caccia per monitorare i movimenti aerei, pubblicando anche immagini dell’intercettazione. Kihara ha dichiarato che il Giappone ha già comunicato le proprie serie preoccupazioni a Cina e Russia tramite canali diplomatici.

Cooperazione militare tra Mosca e Pechino

Questa missione si inserisce in un quadro di cooperazione militare sempre più consolidato tra Mosca e Pechino, le quali negli ultimi anni hanno condotto esercitazioni congiunte, attività di addestramento antimissile e manovre navali nel Mar Cinese Meridionale. L’operazione avviene in un contesto in cui la premier giapponese Sanae Takaichi ha recentemente dichiarato che Tokyo potrebbe rispondere a eventuali azioni cinesi nei confronti di Taiwan, qualora queste minacciassero la sicurezza nazionale del Giappone.

Interpretazione del pattugliamento

Mentre Pechino e Mosca definiscono il pattugliamento come un’attività «non diretta contro Paesi terzi» e parte integrante del piano di cooperazione per il 2025, Tokyo interpreta questa manovra come un segnale politico e militare specifico, contribuendo a incrementare la tensione nella regione indo-pacifica.

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