Energy drink e rischio di ictus: l’allerta dei medici specializzati

Veronica Robinson

Dicembre 10, 2025

Il 10 dicembre 2025, un episodio clinico emerso dalla Gran Bretagna ha suscitato allerta riguardo ai pericoli legati al consumo eccessivo di bevande energetiche. Un uomo di 50 anni, inizialmente considerato in buone condizioni di salute, è stato ricoverato in ospedale dopo aver subito un ictus. La sua pressione sanguigna era estremamente alta, un problema attribuito a un’abitudine quotidiana di bere fino a otto lattine di queste bevande. La rivista “Bmj Case Reports” ha riportato il caso, evidenziando come i medici britannici abbiano lanciato un allerta sui potenziali rischi per la salute, in particolare per i giovani.

Il ricovero e le condizioni del paziente

Durante il ricovero, il paziente presentava una pressione sanguigna di 254/150 mm Hg, un valore critico che ha allarmato il personale medico. I medici hanno prontamente iniziato un trattamento farmacologico per ridurre la pressione, che è stata successivamente abbassata a 170 mm Hg. Tuttavia, dopo la dimissione, il paziente ha riportato un nuovo aumento della pressione sanguigna, che è rimasta elevata nonostante un’intensificazione del trattamento. Solo in un secondo momento, rivelando il suo alto consumo di bevande energetiche, i medici hanno potuto identificare la causa del problema. Ogni lattina di queste bevande conteneva circa 160 mg di caffeina, portando il suo apporto giornaliero a una cifra che oscillava tra 1.200 e 1.300 mg, ben oltre il limite raccomandato di 400 mg. Abbandonando questa pratica, la pressione sanguigna del paziente è tornata nella norma, ma ha continuato a soffrire di intorpidimento al lato sinistro del corpo.

Composizione delle bevande energetiche

Le bevande energetiche, spesso considerate innocue, contengono elevate quantità di caffeina e zuccheri, insieme a sostanze chimiche come taurina, guaranà e ginseng. Gli esperti avvertono che l’interazione di questi ingredienti potrebbe intensificare gli effetti della caffeina, aumentando il rischio di eventi avversi come l’ictus. Una lattina media di bevanda energetica contiene circa 80 mg di caffeina per porzione da 250 ml, ma alcune varianti possono arrivare a contenere fino a 500 mg. Questo caso ha evidenziato l’urgenza di una maggiore consapevolezza riguardo ai rischi cardiovascolari associati al consumo eccessivo di queste bevande, specialmente tra i gruppi demografici più giovani.

Il Nottingham University Hospitals NHS Trust, coinvolto nello studio, ha sottolineato l’importanza di una regolamentazione più severa nella vendita e nella pubblicità di queste bevande, dato il loro crescente consumo tra i giovani. Sebbene nel 2018 sia stato introdotto un divieto volontario da parte dei supermercati britannici per la vendita di bevande energetiche ai minori di 16 anni, i rischi per la salute cardiovascolare rimangono poco esplorati. Le evidenze attuali suggeriscono che una maggiore attenzione e regolamentazione potrebbero contribuire a migliorare la salute pubblica e prevenire futuri eventi avversi legati al consumo di bevande energetiche.

×