Il messaggio di Mattarella: “L’Italia promuove i diritti e condanna la guerra”

Rosita Ponti

Dicembre 10, 2025

Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza del legame tra i diritti umani e la pace in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, celebrata il 10 dicembre 2025. Durante il suo intervento, Mattarella ha evidenziato come, nonostante i progressi compiuti nel corso degli anni, i diritti umani siano ancora oggi minacciati da fenomeni come il razzismo, le aggressioni e le disuguaglianze.

Il legame tra diritti umani e pace

Mattarella ha ribadito che esiste un rapporto inscindibile tra diritti umani e pace. Ha affermato che il rispetto dei diritti umani è una condizione fondamentale per la pace, e che senza pace, la protezione dei diritti e delle libertà diventa sempre più difficile. La relazione tra questi due concetti è evidente: la pace non è solo l’assenza di conflitti, ma richiede un impegno costante e una responsabilità condivisa, basata sulla dignità di ogni persona e sul rifiuto della sopraffazione.

Il presidente ha messo in luce l’importanza di un impegno collettivo per garantire la pace e i diritti umani. Ha esortato a non dimenticare che la costruzione di una società giusta e pacifica richiede sforzi quotidiani, e che ogni individuo ha un ruolo da svolgere in questo processo. La lotta contro le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani deve essere un obiettivo comune, che coinvolge tutte le nazioni.

L’impegno della Repubblica Italiana

Sergio Mattarella ha dichiarato che la Repubblica Italiana, in questa Giornata, rinnova il suo impegno a favore di un ordine internazionale che rispetti i diritti umani. Questo impegno è radicato nella storia del paese e nei valori fondamentali sanciti dalla Costituzione, che includono il ripudio della guerra, la promozione della giustizia, la solidarietà, l’uguaglianza e la libertà. Questi principi hanno ispirato anche la costruzione europea, che si è trasformata in uno spazio di pace e diritti senza precedenti.

Mattarella ha esortato a non considerare la memoria del dolore come un semplice atto di commemorazione, ma piuttosto come una guida per le azioni future. Ha richiamato la responsabilità di tutti nel prevenire che la violenza prevalga sulle regole e nel sostenere l’universalità dei principi che tutelano la dignità umana. È fondamentale che la Dichiarazione del 1948 non rimanga solo un documento di ideali, ma diventi un codice di condotta che tutti gli stati si impegnano a seguire, affinché il rispetto dei diritti umani diventi una realtà concreta.

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