Sul fronte della digitalizzazione della sanità, l’attenzione e le aspettative dei professionisti italiani sono palpabili, in particolare tra i medici di medicina generale. Tuttavia, strumenti come la telemedicina, l’intelligenza artificiale e la cybersecurity continuano a essere percepiti come concetti distanti. Questa situazione è emersa da un’indagine presentata al Ministero della Salute riguardante lo stato attuale della salute digitale, commissionata dal Fo.N.Sa.D, il Forum Nazionale per la Salute Digitale, che è frutto della collaborazione tra il Ministero della Salute, Agenas e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
Il campione e le percezioni dei medici
L’indagine ha coinvolto un campione di 1.144 partecipanti, di cui il 26% costituito da medici di medicina generale e il 74% da specialisti, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Dai dati raccolti, emerge che entrambi i gruppi professionali riconoscono di avere un livello di informazione limitato riguardo all’innovazione digitale, con il 46% dei medici di medicina generale e il 40% degli specialisti che si sentono poco informati. Tra gli strumenti digitali più utilizzati, la telemedicina e la gestione dei dati si distinguono, con un utilizzo rispettivamente del 12% e del 9%. I medici di medicina generale si mostrano particolarmente aperti all’idea di considerare il digitale come un alleato “abbastanza” importante per le cure. Nonostante ciò, circa il 70% dei medici manifesta una predisposizione positiva verso le tecnologie digitali, ma emergono chiaramente delle difficoltà da affrontare.
Le sfide da superare
Tra le difficoltà principali, la resistenza al cambiamento si rivela un ostacolo significativo, coinvolgendo sia i medici che i pazienti. Questo aspetto è evidenziato dal 29% dei medici di base e dal 14% degli specialisti che riconoscono questa resistenza. Un altro punto critico, per il 75% dei medici interessati alla digitalizzazione, è la necessità di una formazione più approfondita e un supporto adeguato. Le difficoltà tecniche sono un altro tema rilevante, con il 37% degli specialisti e il 14% dei medici di medicina generale che segnalano problemi in questo ambito.
Le esigenze specifiche dei professionisti
Sebbene ci sia una richiesta comune di maggiore informazione, le necessità tra i medici di medicina generale e gli specialisti presentano differenze significative. I medici di medicina generale, che mostrano una maggiore resistenza al cambiamento, necessitano di attività di educazione e semplificazione per facilitare l’adozione delle tecnologie. Al contrario, gli specialisti richiedono un focus maggiore su software adeguati e flussi di lavoro definiti. L’intelligenza artificiale, infine, è percepita come un concetto ancora “astratto” e il suo utilizzo rimane limitato.
La situazione attuale evidenzia l’importanza di un approccio mirato per affrontare le diverse sfide che i professionisti della salute devono affrontare nella transizione verso una sanità sempre più digitale.
