Il 10 dicembre 2025, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato a Roma per un incontro con la premier italiana Giorgia Meloni. Durante l’incontro, Zelensky ha dichiarato di essere pronto a considerare elezioni anticipate in Ucraina, a condizione che gli Stati Uniti e i partner europei forniscano garanzie di sicurezza. La situazione in Ucraina continua a essere al centro del dibattito politico, con Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha espresso una visione pessimistica riguardo all’esito della guerra, definendola “persa”.
Dichiarazioni di Zelensky a Roma
Il presidente Zelensky ha espresso la sua disponibilità a procedere con le elezioni in Ucraina entro 60-90 giorni, a condizione che vengano fornite adeguate garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Durante una conferenza stampa, ha sottolineato l’importanza di avere il supporto internazionale per garantire un processo elettorale sicuro e trasparente. “Chiedo ora agli Stati Uniti di aiutarmi, magari insieme ai nostri colleghi europei, a garantire la sicurezza delle elezioni“, ha affermato Zelensky.
Il presidente ha inoltre discusso le attuali trattative con i partner internazionali riguardanti un accordo quadro in 20 punti e un piano di ricostruzione per l’Ucraina. Questi documenti sono considerati fondamentali per stabilire una base per la pace e la sicurezza nella regione. Zelensky ha anche accennato alla necessità di un dialogo costante con gli alleati europei per affrontare le sfide future e garantire la stabilità del paese.
Posizioni italiane sulla guerra in Ucraina
Matteo Salvini ha espresso una posizione critica nei confronti dell’approccio europeo alla guerra, dichiarando che l’Unione Europea ha fallito nel gestire la crisi e che i costi della guerra sono insostenibili. “Non tolgo soldi alla sanità italiana per una guerra che è persa”, ha affermato durante un’intervista su Rete 4. Salvini ha messo in discussione la capacità dell’Europa di affrontare la situazione e ha invitato a trovare un accordo pacifico per porre fine al conflitto.
Le sue dichiarazioni riflettono un crescente scetticismo tra alcuni politici italiani riguardo all’efficacia delle misure adottate dall’Unione Europea per supportare l’Ucraina. La posizione di Salvini è stata accolta con reazioni contrastanti, evidenziando le divisioni politiche interne sull’argomento.
Prospettive di pace e reazioni internazionali
Zelensky ha anche affrontato le preoccupazioni relative alla possibilità che gli Stati Uniti non siano pronti a includere l’Ucraina nella NATO, affermando che attualmente si stanno valutando garanzie multilaterali di sicurezza. “Sappiamo che gli Stati Uniti, purtroppo, non sono ancora pronti a vedere l’Ucraina nella NATO“, ha dichiarato, sottolineando la necessità di un’alleanza più forte con i partner europei.
In questo contesto, il presidente ucraino ha ribadito che l’idea di cedere territori, come la regione di Donetsk, non è una proposta degli Stati Uniti, ma una richiesta russa. Zelensky ha affermato che l’Ucraina è determinata a difendere i propri interessi e a non cedere sotto pressione. La situazione rimane tesa, con continui sviluppi che richiedono un attento monitoraggio da parte della comunità internazionale.
Ruolo della Santa Sede nella crisi ucraina
Papa Leone ha dichiarato che la Santa Sede è sempre disponibile a facilitare trattative per porre fine al conflitto in Ucraina. Durante un incontro a Castel Gandolfo, il Papa ha ricordato l’importanza del dialogo e della ricerca di un cessate il fuoco. Ha sottolineato che la Chiesa è pronta a intervenire per aiutare a riportare a casa i bambini sequestrati durante la guerra.
Zelensky ha invitato il Papa a visitare Kiev, evidenziando il desiderio di una maggiore cooperazione tra la Chiesa e il governo ucraino per affrontare le conseguenze del conflitto. La disponibilità della Santa Sede a mediare potrebbe rappresentare un passo significativo verso una soluzione pacifica, ma resta da vedere se le parti coinvolte saranno pronte a sedersi attorno a un tavolo per discutere.
La situazione in Ucraina continua a evolversi, con le autorità ucraine che cercano di navigare tra le pressioni interne ed esterne, mentre la comunità internazionale osserva attentamente gli sviluppi.
