Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha inaugurato la 34esima Assemblea Generale dell’ICCROM, il Centro Internazionale di Studi per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali, con un messaggio d’importanza cruciale. Durante il suo intervento, Mattarella ha evidenziato come lo scambio di conoscenze e il rispetto reciproco siano fondamentali per la salvaguardia del patrimonio culturale, un valore che trova radici nei principi della Costituzione italiana.
La manifestazione, tenutasi il 15 gennaio 2025, ha visto la partecipazione di rappresentanti di 139 Stati membri, sottolineando il ruolo di ICCROM come un’organizzazione intergovernativa attiva sin dal secondo dopoguerra. Il presidente ha messo in luce l’importanza delle attività dell’ICCROM, definendole preziose e meritevoli di sostegno.
Il messaggio di Mattarella sulla tutela del patrimonio culturale
Mattarella ha ribadito che la tutela del patrimonio culturale è essenziale per promuovere la cooperazione tra i popoli e facilitare un dialogo internazionale. Il Capo dello Stato ha affermato che il patrimonio culturale non è solo un bene da preservare, ma rappresenta anche un’opportunità per costruire legami tra le diverse culture. La sua posizione sottolinea l’importanza di un approccio globale alla conservazione, che non si limita a proteggere il passato, ma mira anche a garantire un futuro sostenibile attraverso la cultura.
Nel suo discorso, ha anche menzionato come l’ICCROM, attraverso la sua missione, possa contribuire a un mondo più unito e pacifico. L’importanza di questa organizzazione è stata evidenziata non solo per la sua capacità di preservare il patrimonio, ma anche per il suo ruolo nel promuovere la cultura come strumento per affrontare le sfide globali.
Le prospettive future dell’ICCROM
Il direttore generale dell’ICCROM, Aruna Francesca Maria Gujral, ha preso la parola per descrivere l’evoluzione dell’organizzazione negli ultimi due anni. Ha affermato che l’ICCROM è oggi più forte e visibile, con un impatto ampliato nelle piattaforme internazionali. La Gujral ha sottolineato che, in un contesto di instabilità politica e sociale, la conoscenza diventa un elemento chiave per ripristinare il dialogo e la stabilità. Ha messo in evidenza come il patrimonio culturale non debba essere visto come un lusso, ma come un’ancora di salvezza in tempi difficili.
Nel suo intervento, ha anche avvertito della necessità di riforme strategiche all’interno dell’organizzazione. Secondo Gujral, è imperativo che l’ICCROM si adatti ai cambiamenti e si rinnovi per continuare a svolgere la sua missione. Ha presentato il primo piano strategico dell’ICCROM, che include un programma di lavoro e un bilancio per il periodo 2026-2027, come strumenti fondamentali per garantire l’efficacia e la sostenibilità dell’organizzazione.
Il valore dell’artigianato tradizionale africano
Durante la giornata di apertura dell’assemblea, è emerso anche il tema dell’artigianato tradizionale africano, le cui competenze sono sempre più a rischio. L’ICCROM ha avviato un progetto pluriennale in collaborazione con la Fabbrica di San Pietro della Santa Sede, sostenuto dal ministero degli Affari Esteri italiano e co-realizzato in paesi come Costa d’Avorio, Egitto, Kenya e Tunisia. Questo progetto mira a formare giovani artigiani africani, dimostrando come lo sviluppo delle competenze culturali possa contribuire non solo alla protezione del passato, ma anche alla promozione dello sviluppo sociale ed economico.
La formazione degli artigiani è vista come un passo cruciale per garantire che le tradizioni culturali vengano preservate e valorizzate, creando opportunità per le generazioni future. Questo approccio riflette la convinzione che la cultura possa fungere da catalizzatore per il cambiamento positivo e la crescita sostenibile.
