Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il piano di pace elaborato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per la situazione in Ucraina prevede una serie di misure che potrebbero avere un impatto significativo sulle dinamiche energetiche e sugli investimenti russi. Queste informazioni sono emerse in un articolo pubblicato il 15 marzo 2025, in cui si delineano le proposte presentate agli alleati europei nelle ultime settimane.
Ripristino dei flussi energetici russi
Tra le principali iniziative incluse nel piano di Trump c’è la proposta di ripristinare i flussi di energia russa verso l’Europa. Questo approccio è accompagnato da un piano di investimento che prevede l’utilizzo di circa 200 miliardi di dollari di beni statali russi congelati. Questi fondi sarebbero destinati a progetti in Ucraina, tra cui la costruzione di un nuovo centro dati alimentato dalla centrale nucleare di Zaporizhia, attualmente sotto il controllo delle forze russe. Il Wall Street Journal sottolinea come queste misure possano facilitare un ritorno alla normalità nelle forniture energetiche per l’Europa occidentale e il resto del mondo.
Investimenti strategici in Russia
In aggiunta al ripristino dei flussi energetici, il piano prevede anche ingenti investimenti da parte di aziende americane in settori chiave della Russia, come l’estrazione di terre rare e le trivellazioni petrolifere nell’Artico. Questi investimenti, secondo le fonti, potrebbero rappresentare un’opportunità per rafforzare l’economia russa, che attualmente mostra segni di debolezza. Tuttavia, alcuni funzionari europei hanno paragonato questo accordo energetico a una versione economica della storica conferenza di Yalta del 1945, in cui le potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale si spartirono le sfere di influenza in Europa.
La posizione europea
D’altro canto, la posizione dell’Unione Europea si discosta nettamente da quella degli Stati Uniti. Dal 2022, Bruxelles ha avviato un programma per ridurre la dipendenza dal gas russo, considerato un elemento di vulnerabilità strategica. In questo contesto, l’Unione Europea intende utilizzare i fondi russi congelati, attualmente custoditi in istituzioni finanziarie europee, per fornire un prestito diretto al governo ucraino. Questa strategia mira a sostenere l’Ucraina senza rinforzare l’economia russa.
Critiche e risposte
Numerosi governi europei hanno espresso preoccupazione riguardo all’approccio americano, sostenendo che potrebbe offrire a Mosca una boccata d’ossigeno in un momento in cui la sua economia è in difficoltà . Dall’altra parte dell’Atlantico, Washington ha respinto queste critiche, affermando che il metodo europeo potrebbe rapidamente esaurire le risorse disponibili. L’amministrazione statunitense punta a coinvolgere investitori di Wall Street e fondi di private equity per ampliare la capacità finanziaria, con la possibilità che il fondo possa raggiungere fino a 800 miliardi di dollari sotto gestione americana. Questo divario tra le due strategie potrebbe ampliare ulteriormente le distanze non solo con Mosca, ma anche tra gli Stati Uniti e i loro alleati europei.
