Napoli, insulti sessisti della squadra under 14 maschile alle calciatrici under 17

Veronica Robinson

Dicembre 11, 2025

A Napoli, un incontro di calcio giovanile ha preso una piega inaspettata e inaccettabile, culminando in una serie di insulti sessisti. La partita ha visto contrapporsi la squadra maschile under 14 della società Don Guanella, presieduta da don Aniello Manganiello, noto simbolo dell’anticamorra, e la formazione femminile Napoli Women under 17, rappresentante della squadra di calcio che milita in Serie A femminile.

Il contesto dell’incontro

Nella giornata del 5 gennaio 2025, durante e dopo la partita, si sono verificati episodi di scherno sul campo, seguiti da insulti pesanti sui social media. Tra le frasi offensive, alcuni utenti hanno riportato commenti del tipo “Le avete prese pu***ne”. La reazione della società Don Guanella non si è fatta attendere, con una lettera aperta pubblicata sulla loro pagina Facebook, in cui si denuncia la gravità della situazione.

La denuncia della società

Nel comunicato, la società ha sottolineato che “Le nostre ragazze minorenni, atlete, figlie, studentesse” sono state oggetto di insulti sessisti e omofobi, affermando che tali comportamenti non hanno nulla a che fare con lo sport. L’ente ha descritto frasi volgari, allusioni esplicite, commenti inappropriati sul corpo femminile e versi che imitavano atti sessuali come inaccettabili. Le parole utilizzate sono state definite “pesanti” e “violente”, sottolineando che non dovrebbero mai provenire da adulti, figuriamoci da ragazzi così giovani.

Le conseguenze degli insulti

A rendere la situazione ancora più grave, la società ha evidenziato che, al termine della gara, alcuni giocatori della squadra avversaria hanno pubblicato sui propri profili social foto e video accompagnati da offese e slogan degradanti. Inoltre, alcune delle atlete sono state contattate privatamente, diventando bersaglio di ulteriori molestie e mancanze di rispetto.

La posizione della squadra femminile

La conclusione della lettera della società di calcio femminile esprime un forte disappunto: “Questo non è sfottò. Non è competizione. Non è calcio. È una ferita”. Con queste parole, la società ha voluto mettere in luce la necessità di un cambiamento culturale nel mondo dello sport, affinché episodi di questo tipo non si ripetano mai più.

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