Sanità: la Asl di Chieti ottiene sette bollini rosa, due per l’ospedale di Vasto

Rosita Ponti

Dicembre 11, 2025

Gli ospedali della provincia di Chieti hanno ottenuto un importante riconoscimento per il biennio 2026-2027 grazie all’assegnazione di sette Bollini rosa da parte della Fondazione Onda. Questo premio evidenzia l’impegno nella medicina di genere, un aspetto sempre più centrale nella sanità italiana.

Il riconoscimento degli ospedali

Il “San Pio” di Vasto si distingue per aver ottenuto il secondo bollino, un risultato significativo che lo colloca al passo con gli altri presidi della provincia. Questo riconoscimento è il frutto di un lavoro costante volto a migliorare la qualità delle cure per le donne. Anche il “Santissima Annunziata” di Chieti e il “Gaetano Bernabeo” di Ortona hanno mantenuto i loro bollini, confermando così il loro impegno nella medicina di genere. Il “Floraspe Renzetti” di Lanciano ha invece confermato la sua posizione con un solo bollino.

Un approccio innovativo alla medicina di genere

La chiave del successo di queste strutture risiede nella loro capacità di fornire cure personalizzate per le donne. Non si tratta solamente di avere reparti specializzati, come la Ginecologia, ma di adottare un metodo di lavoro che coinvolge tutte le specialità mediche. I medici collaborano tra loro per garantire diagnosi e terapie che tengano conto delle specificità femminili. Questo approccio consente di offrire un’assistenza più mirata e precisa, superando il modello di cure generiche che non considerano le differenze di genere.

La medicina di genere si sta affermando come un campo fondamentale per migliorare la salute delle donne, e gli ospedali della provincia di Chieti stanno dimostrando di essere all’avanguardia in questo settore. Grazie all’assegnazione dei Bollini rosa, si riconosce l’importanza di un’assistenza sanitaria che risponda alle esigenze specifiche delle pazienti, contribuendo così a una sanità più equa e attenta alle diversità.

La mappa della salute “in rosa” rappresenta non solo un traguardo per le strutture sanitarie coinvolte, ma anche un segnale positivo per le donne che cercano un’assistenza sanitaria di qualità, specializzata e attenta alle loro necessità.

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