Solo il 53% delle donne tra i 50 e i 69 anni si sottopone a mammografia per la diagnosi precoce del tumore al seno. Questo dato, che mette in luce una bassa partecipazione a fronte di un alto rischio (una donna su otto è colpita da questa neoplasia), ha portato alla creazione di un protocollo d’intesa firmato oggi, 15 gennaio 2025, a Roma. L’accordo è stato siglato tra l’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno (Andos Onlus) e Federfarma, dando il via alla campagna di sensibilizzazione intitolata “Screening oncologici: 5 buoni motivi per fare prevenzione“. Lo slogan della campagna recita: “Lo screening oncologico pubblico è gratuito, accessibile, vicino, sicuro, di qualità . Ti servono altri motivi per aderire? Chiedi al tuo farmacista“.
Obiettivi della campagna di sensibilizzazione
L’iniziativa ha come scopo principale quello di incoraggiare sia donne che uomini a sottoporsi agli esami di prevenzione secondaria, che comprendono screening per il seno, il colon-retto e la cervice uterina. Le farmacie ricoprono un ruolo chiave in questa campagna, con 18.200 strutture coinvolte in tutta Italia. I cittadini potranno trovare materiale informativo e ricevere indicazioni su come accedere agli screening, che sono offerti gratuitamente dalle strutture sanitarie pubbliche. In alcuni casi, le farmacie stesse svolgeranno un ruolo attivo, ad esempio nel caso dello screening per il tumore del colon-retto. Le due organizzazioni hanno messo in evidenza la correlazione tra il ritardo diagnostico nel tumore del colon-retto e il deterioramento delle prognosi, mentre il tumore della cervice uterina potrebbe essere eradicato grazie agli screening e alle vaccinazioni contro il virus HPV.
Il divario di adesione agli screening
Flori Degrassi, presidente nazionale di Andos, ha sottolineato che i tassi di adesione ai tre screening gratuiti rimangono ancora insoddisfacenti, evidenziando un significativo divario tra le regioni del Nord e del Sud Italia. Negli ultimi anni si sono registrati miglioramenti, soprattutto in alcune regioni in cui i dati di accesso erano molto bassi. Tuttavia, è fondamentale continuare a fare campagna di sensibilizzazione. Le farmacie sono considerate presidi sanitari di prossimità , nei quali i cittadini ripongono fiducia. Questi luoghi sono particolarmente utili per raggiungere le donne più vulnerabili, come quelle di origine straniera. Le barriere alla partecipazione agli screening sono molteplici e includono difficoltà organizzative, vulnerabilità sociale, livello di istruzione, condizioni economiche, Paese di provenienza e stili di vita.
Collaborazione tra farmacie e associazioni
Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, ha affermato che la collaborazione con le associazioni di pazienti e i medici è essenziale per costruire una rete solida sul territorio, capace non solo di curare, ma anche di promuovere la prevenzione e una maggiore consapevolezza. La recente legge sulla semplificazione ha riconosciuto e ampliato il ruolo delle farmacie nel campo dei test e degli screening, facilitando così l’accesso della popolazione a una vasta gamma di prestazioni sanitarie. Questa sinergia è fondamentale per migliorare la salute pubblica e garantire che un numero sempre maggiore di cittadini si sottoponga a screening e controlli preventivi.
