Martedì 16 dicembre 2025, Doha ospiterà una conferenza internazionale dedicata alla creazione di una forza di stabilizzazione per la Striscia di Gaza. L’incontro, organizzato dal comando centrale degli Stati Uniti, vedrà la partecipazione di oltre 25 nazioni, tra cui Italia e Germania, che saranno rappresentate nel Consiglio di pace. Questa conferenza è stata annunciata da funzionari statunitensi e si concentrerà sulla pianificazione della forza internazionale, affrontando questioni cruciali come la struttura di comando.
Nel contesto di questa conferenza, la situazione a Gaza continua a destare preoccupazione. Secondo fonti palestinesi, nelle ultime 24 ore si sono registrati almeno 16 decessi causati da condizioni meteorologiche avverse, inclusi tre bambini. Le forti piogge e le inondazioni hanno aggravato la già difficile situazione degli sfollati, costretti a vivere in condizioni precarie.
L’organizzazione internazionale per le migrazioni e le restrizioni israeliane
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha comunicato che l’ingresso di materiali essenziali per la costruzione di rifugi a Gaza, come legname e pompe per l’acqua, è stato ostacolato dalle restrizioni imposte dalle autorità israeliane. Questi materiali sono cruciali per riparare i rifugi e affrontare le inondazioni che colpiscono le aree abitate da sfollati, molti dei quali vivono in terreni bassi e in condizioni di scarsa igiene. La mancanza di un adeguato sistema di drenaggio e gestione dei rifiuti espone le famiglie a rischi sanitari significativi, in particolare in un contesto di epidemie.
La conferenza di Doha e il coinvolgimento internazionale
La conferenza di Doha, prevista per il 16 dicembre, rappresenta un’opportunità per i leader mondiali di discutere strategie per stabilizzare Gaza. I funzionari statunitensi hanno sottolineato l’importanza di una risposta coordinata da parte della comunità internazionale per affrontare le sfide in corso nella regione. Si prevede che la conferenza tratti anche questioni relative alla sicurezza e alla cooperazione tra i paesi partecipanti, con l’obiettivo di garantire un futuro più stabile per Gaza e i suoi abitanti.
Le vittime del freddo e le condizioni di vita a Gaza
La situazione umanitaria a Gaza è stata ulteriormente complicata dalle condizioni climatiche avverse. Le autorità palestinesi hanno riferito che il freddo ha causato la morte di 16 persone in un solo giorno, tra cui tre bambini. Le famiglie sfollate, già vulnerabili a causa del conflitto e delle difficoltà economiche, si trovano ora ad affrontare un inverno rigido in condizioni di estrema precarietà . Le organizzazioni umanitarie, come Medici Senza Frontiere, stanno monitorando attentamente la situazione, esprimendo preoccupazione per l’impatto delle condizioni meteorologiche sulla salute della popolazione.
Le dichiarazioni di Abu Mazen e il riconoscimento della Palestina
Durante un intervento a Atreju, il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, ha sottolineato l’importanza del riconoscimento della Palestina da parte dell’Italia. Ha affermato che 160 paesi hanno già riconosciuto lo Stato palestinese e ha esortato l’Italia a seguire questo esempio, evidenziando come ciò possa rafforzare il principio dei due stati e contribuire a una maggiore uguaglianza nella regione.
La risoluzione dell’assemblea onu per gli aiuti a Gaza
Recentemente, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede a Israele di garantire l’accesso umanitario completo alla Striscia di Gaza. La risoluzione ha ricevuto il sostegno di 139 paesi, con 12 voti contrari e 19 astenuti. Questo voto rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento degli aiuti umanitari nella regione, in un momento in cui la popolazione di Gaza sta affrontando gravi difficoltà a causa del conflitto e delle restrizioni.
La situazione a Gaza continua a essere critica, con la comunità internazionale che si mobilita per fornire supporto e cercare soluzioni durature per la pace e la stabilità nella regione.
