Il comune di Milano è stato condannato a risarcire i cittadini per i danni provocati dalla mala movida, una decisione che segna un precedente importante per la giustizia locale. Il tribunale ha stabilito che il Comune dovrà corrispondere 4.700 euro a ciascuno dei 34 residenti del quartiere Porta Venezia, che si sono uniti nel comitato Lazzaretto per far valere i propri diritti. Questa sentenza, emessa nel 2025, riconosce le responsabilità del Comune riguardo ai disagi causati dai rumori e dalla gestione della vita notturna nella zona.
Il contesto della mala movida a Milano
La porzione di Milano interessata da questa vicenda è quella limitrofa a Porta Venezia, in particolare nelle vie Lecco, Lazzaro Palazzi, Tadino, Melzo e via Lazzaretto. Negli ultimi anni, queste strade sono state invase da numerosi dehor autorizzati dal Comune, trasformando il quartiere in una meta ambita per la vita notturna. Tuttavia, questo ha portato a un aumento significativo del rumore, con una folla che invade le strade fino a notte fonda, creando disagi ai residenti. I marciapiedi sono spesso occupati, le auto vengono parcheggiate in modo disordinato e il livello di schiamazzi è diventato insostenibile.
La sentenza del tribunale e le sue implicazioni
Il tribunale ha stabilito che il Comune di Milano è responsabile della gestione della via e, di conseguenza, dei problemi di rumore che affliggono i residenti. Secondo il giudice, i cittadini ricorrenti hanno subito danni alla salute a causa dell’esposizione prolungata a livelli di rumore superiori alla soglia di tollerabilità per un periodo di nove anni. La sentenza non solo impone un risarcimento economico, ma richiede anche al Comune di adottare misure per contenere la rumorosità , segnando una svolta nella gestione della vita notturna.
Le conseguenze per il futuro
Questa decisione potrebbe avere un impatto significativo su altri casi simili in corso a Milano. Il ricorso, avviato nel 2023, ha rivelato che i livelli di rumore superavano costantemente i limiti stabiliti, con un incremento di 32 decibel in tutte le ore del giorno. La sentenza potrebbe fungere da esempio per i residenti di altre zone, incoraggiandoli a far valere i propri diritti contro i disagi causati dalla mala movida. La responsabilità del Comune è ora sotto i riflettori, e i cittadini potrebbero aspettarsi un’attenzione maggiore alla gestione dei problemi legati alla vita notturna e alla salute pubblica.
