La leader dell’opposizione bielorussa esprime la sua gioia dopo la liberazione – Video

Rosita Ponti

Dicembre 13, 2025

Nel primo pomeriggio del 25 gennaio 2025, l’agenzia di stampa statale della Bielorussia, Belta, ha diffuso una notizia di rilevanza internazionale. Secondo quanto riportato, in seguito agli accordi stabiliti con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e su sua richiesta, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha deciso di concedere la grazia a 123 cittadini di vari paesi. Questi individui erano stati condannati secondo le leggi della Repubblica di Bielorussia per reati che spaziano dall’attività di spionaggio al terrorismo, fino all’estremismo. La decisione di Lukashenko è stata presa nel contesto della revoca delle sanzioni illegali contro l’industria del potassio, imposte dall’amministrazione del precedente presidente americano, Joe Biden.

Dettagli sui prigionieri rilasciati

Poco dopo l’annuncio, l’ambasciata lituana negli Stati Uniti ha iniziato a divulgare i nomi dei prigionieri rilasciati. Tra di essi spiccano figure di grande rilievo come Ales Bialiatski, vincitore del premio Nobel per la pace nel 2002 e noto attivista per i diritti umani, Viktar Babaryka, un ex candidato presidenziale arrestato nel 2020, e Maria Kalesnikava, leader delle manifestazioni di protesta contro Lukashenko.

Accoglienza in Ucraina

Un’ora dopo, il progetto “I want to live”, legato all’intelligence militare ucraina, ha confermato che 109 dei 123 ex prigionieri, tra cui cinque cittadini ucraini, sono stati accolti in Ucraina. Il capo dei servizi, Kyrilio Budanov, ha pubblicato foto e un video che mostrano la gioia di Maria Kalesnikava al suo arrivo in territorio ucraino.

Il caso di Maria Kalesnikava

Kalesnikava è stata una figura centrale nelle proteste contro Lukashenko nel 2020. Arrestata il 7 settembre dello stesso anno, era stata portata al confine con l’Ucraina da agenti di sicurezza mascherati, i quali avevano minacciato di espellerla. In un gesto di resistenza, aveva distrutto il suo passaporto per impedire il tentativo di espulsione. Durante il suo processo, Kalesnikava aveva mostrato un atteggiamento provocatorio, sorridendo e ballando nella gabbia del tribunale. Nel 2021, era stata condannata a 11 anni di carcere per attività estremista e cospirazione. Nel 2024, sua sorella aveva rivelato all’agenzia britannica Reuters che Maria era detenuta in isolamento in condizioni inumane, sollevando preoccupazioni sulla sua vita.

Impatto del video e relazioni internazionali

Il video diffuso dal progetto “I want to live” ha catturato l’attenzione internazionale, mostrando non solo il momento di libertà di Kalesnikava, ma anche il contesto più ampio delle relazioni tra Bielorussia e Stati Uniti, evidenziando i cambiamenti politici in atto nella regione.

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