Narges Mohammadi arrestata: cresce l’ansia tra gli oppositori in esilio

Rosita Ponti

Dicembre 13, 2025

Nella giornata del 15 gennaio 2025, Narges Mohammadi, nota avvocata e attivista per i diritti umani, ha subito un nuovo arresto da parte del regime iraniano. Questo evento ha suscitato grande preoccupazione tra gli attivisti democratici, in particolare per le implicazioni che la sua detenzione potrebbe avere sul movimento per i diritti umani in Iran.

La voce degli attivisti

L’avvocata Shervin Haravi, che ha parlato ai microfoni di Rainews24, ha evidenziato come l’arresto di Mohammadi rappresenti un segnale allarmante per tutti coloro che lottano per la libertà e la giustizia in Iran. Secondo Haravi, la situazione attuale è particolarmente critica, poiché le violenze e le repressioni da parte del governo iraniano continuano a intensificarsi, creando un clima di paura tra gli attivisti dell’opposizione, sia all’interno che all’esterno del paese.

Le violazioni dei diritti umani

Il regime iraniano ha una lunga storia di violazioni dei diritti umani, e il caso di Narges Mohammadi non è un’eccezione. La sua detenzione è vista come un tentativo da parte delle autorità di silenziare le voci critiche e di scoraggiare la resistenza contro le ingiustizie. Haravi ha sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione internazionale su queste questioni, affinché le ingiustizie subite da Mohammadi e da altri attivisti non vengano dimenticate.

Un appello alla comunità internazionale

La situazione di Narges Mohammadi è emblematicamente legata a un contesto più ampio di lotta per i diritti umani in Iran, dove molte persone continuano a rischiare la propria libertà e sicurezza per difendere i diritti fondamentali. Haravi invita la comunità internazionale a prendere una posizione chiara e a sostenere gli attivisti iraniani, affinché possano continuare la loro battaglia per un futuro più giusto e libero.

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