Sud Pacifico: giungono in Australia i primi emigrati dall’isola di Tuvalu

Veronica Robinson

Dicembre 13, 2025

La remota nazione insulare di Tuvalu, situata nel cuore del Pacifico, ha visto l’arrivo dei suoi primi migranti climatici in Australia, un evento significativo che segna un nuovo capitolo nella storia della migrazione legata all’ambiente. Funzionari del ministero degli affari esteri australiano hanno confermato giovedì scorso che oltre un terzo dei circa 11.000 abitanti di Tuvalu ha presentato domanda per un visto climatico, in seguito a un accordo bilaterale noto come “Falepili Union”, firmato due anni fa. Questo accordo prevede l’assegnazione annuale di 280 visti, attraverso un sistema di sorteggio, per consentire ai cittadini di Tuvalu di trasferirsi in Australia.

Tra i migranti selezionati nella prima tornata vi sono figure significative come la prima donna conducente di carrelli elevatori di Tuvalu, un dentista e un pastore, il quale si è detto impegnato a mantenere vive le tradizioni spirituali della sua comunità, anche a migliaia di chilometri di distanza dalla loro terra natale. Questi individui rappresentano non solo una parte della popolazione di Tuvalu, ma anche le storie di resilienza e speranza di un popolo che affronta sfide ambientali senza precedenti.

Il rischio legato all’innalzamento del livello del mare

Tuvalu è considerato uno dei paesi più vulnerabili al cambiamento climatico, con un’altitudine media di soli 2 metri sopra il livello del mare. Gli scienziati della NASA avvertono che entro il 2050, le maree quotidiane potrebbero sommergere metà dell’atollo di Funafuti, dove risiede il 60% della popolazione di Tuvalu. Qui, gli abitanti sono costretti a vivere su una striscia di terra larga appena 20 metri, un’area sempre più minacciata dall’innalzamento del mare.

Le proiezioni per il futuro sono allarmanti: in uno scenario moderato, il livello del mare potrebbe aumentare di un metro, mentre nel peggiore dei casi, il raddoppio di questo innalzamento porterebbe il 90% dell’atollo principale di Tuvalu sott’acqua. Questa realtà costringe i residenti a considerare la migrazione come una necessità vitale per la loro sopravvivenza e per il mantenimento della loro cultura.

Il significato della migrazione climatica

La migrazione climatica non è solo una questione di spostamento fisico, ma implica anche il mantenimento di legami culturali e sociali. Per gli isolani di Tuvalu, trasferirsi in Australia rappresenta una sfida ma anche un’opportunità per preservare la loro identità. La concessione di visti climatici offre una via d’uscita per coloro che non possono più vivere in sicurezza nella loro terra natale, permettendo loro di ricostruire le loro vite altrove, pur mantenendo un forte legame con la loro isola.

Il governo australiano ha riconosciuto l’importanza di questo fenomeno e sta lavorando per garantire che i migranti possano integrarsi nella società australiana, ricevendo supporto per affrontare le sfide legate all’adattamento in un nuovo ambiente. La situazione di Tuvalu è un campanello d’allarme per il mondo intero, sottolineando l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e le sue conseguenze devastanti.

In questo contesto, il caso di Tuvalu rappresenta un esempio emblematico delle sfide che molti paesi insulari devono affrontare e della necessità di soluzioni globali per affrontare il cambiamento climatico.

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