L’Unione Europea blocca i beni russi, tensioni crescenti con Mosca

Rosita Ponti

Dicembre 14, 2025

Il Belgio ha trovato nuovi alleati nel suo scetticismo riguardo all’uso degli asset russi per finanziare il prestito di riparazione destinato all’Ucraina. A partire da dicembre 2025, Italia, Malta e Bulgaria si uniscono al Belgio nell’esprimere preoccupazioni su questa strategia, pur continuando a sostenere le decisioni prese da Bruxelles. Questi quattro paesi invitano la Commissione Europea e il Consiglio a considerare soluzioni alternative che siano conformi al diritto europeo e internazionale, per affrontare le necessità finanziarie dell’Ucraina.

Preoccupazioni sui rischi legali

La principale preoccupazione di questi stati è legata al rischio che il governo russo o le aziende russe possano intraprendere azioni legali vincenti, ottenendo risarcimenti che potrebbero mettere in difficoltà le banche europee che detengono beni russi. In risposta a questa situazione, è stata avanzata la proposta di un Piano B, che prevede l’emissione di debito congiunto da parte dell’Unione Europea, destinato a finanziare l’Ucraina nei prossimi anni. Tuttavia, questa opzione comporterebbe un ulteriore aggravio del già elevato debito pubblico di paesi come Italia e Francia e richiederebbe l’unanimità per essere attuata. Il rischio di un veto da parte del Primo Ministro ungherese, Viktor Orbán, noto per le sue simpatie verso il Cremlino, è un fattore da non sottovalutare.

Incertezze nel Consiglio europeo

La riunione del 18 dicembre mette in evidenza un Consiglio europeo caratterizzato da incertezze e riserve. Oltre all’Italia, anche Germania e Francia si uniscono alle obiezioni sollevate dal Belgio. Il cancelliere tedesco, Merz, pur sostenendo il piano dell’UE, si trova a dover fare i conti con la pressione interna della destra estrema, che lo spinge a porre condizioni difficili per il consenso. Inoltre, sia Roma che Parigi hanno ancora investimenti e beni in Russia, il che alimenta le loro preoccupazioni riguardo a potenziali ritorsioni sulle aziende operanti in quel mercato.

La sfida del finanziamento per l’Ucraina

In un contesto così complesso, la questione del finanziamento per l’Ucraina continua a rappresentare una sfida significativa per l’Unione Europea, mentre i quattro paesi cercano di trovare un equilibrio tra il sostegno a Kiev e la protezione dei propri interessi economici.

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