Netanyahu accusa il premier australiano Albanese di fomentare l’antisemitismo

Rosita Ponti

Dicembre 14, 2025

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso gravi accuse nei confronti del governo australiano, sostenendo che le sue politiche abbiano contribuito all’aumento dell’antisemitismo, culminato nell’attentato avvenuto a Sydney il 28 settembre 2025. Netanyahu ha dichiarato: “Tre mesi fa, ho scritto al primo ministro australiano, Anthony Albanese, per avvisarlo che la sua politica stava alimentando il fuoco dell’antisemitismo“, facendo riferimento a una lettera inviata ad Albanese ad agosto, dopo che Canberra aveva deciso di riconoscere uno stato palestinese. Durante un intervento trasmesso in diretta dalla televisione israeliana, il premier ha affermato che “l’antisemitismo è un cancro che si diffonde quando i leader restano in silenzio e non agiscono”.

Le reazioni in Israele e le preoccupazioni per la comunità ebraica

Fonti della sicurezza israeliana hanno rivelato che il Mossad ha inviato diversi avvertimenti all’Australia riguardo ai potenziali rischi per la comunità ebraica locale. Secondo quanto riportato da Kan News, le autorità israeliane erano preoccupate per la sicurezza degli ebrei in Australia, temendo che potessero diventare bersaglio di attacchi. Tuttavia, la polizia australiana ha smentito di aver ricevuto avvisi di allerta in merito. Il capo della polizia locale ha dichiarato: “Se avessimo avuto informazioni di intelligence, avremmo agito con decisione”.

In aggiunta, Mike Burgess, capo del Servizio di Sicurezza Australiano, ha confermato che uno degli attentatori era già noto alle autorità, ma non era considerato una minaccia immediata. Questo ha sollevato interrogativi sulla preparazione e sulla risposta delle forze di sicurezza australiane di fronte a un attacco così grave. La tensione tra Australia e Israele si è intensificata, con Netanyahu che ha esortato i leader mondiali a prendere posizione contro l’antisemitismo, sottolineando l’importanza di un’azione decisiva per proteggere le comunità ebraiche nel mondo.

Il contesto dell’attentato e le sue implicazioni

L’attentato di Sydney ha scosso profondamente la comunità ebraica australiana e ha sollevato preoccupazioni globali riguardo all’antisemitismo in aumento. Il riconoscimento di uno stato palestinese da parte dell’Australia ha innescato un dibattito acceso sulla politica estera del paese e sulle sue conseguenze per la sicurezza interna. Molti esperti di sicurezza avvertono che la polarizzazione politica e le tensioni internazionali possono avere ripercussioni dirette sulla sicurezza delle minoranze, in particolare della comunità ebraica.

Le reazioni a questo attacco hanno evidenziato la necessità di un dialogo aperto e costruttivo tra le diverse comunità religiose e culturali. Diverse organizzazioni ebraiche in Australia hanno chiesto al governo di adottare misure più rigorose per garantire la sicurezza delle comunità vulnerabili, mentre i leader politici australiani si trovano a dover affrontare la sfida di bilanciare le relazioni internazionali con la sicurezza interna.

Con l’aumento delle tensioni e delle preoccupazioni per la sicurezza, il governo australiano potrebbe trovarsi a dover rivedere le proprie politiche in materia di sicurezza e di relazioni estere, per garantire che eventi tragici come quello di Sydney non si ripetano in futuro.

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