Papa Leone al Giubileo dei detenuti: “È fondamentale garantire amnistie”

Veronica Robinson

Dicembre 14, 2025

Papa Leone XIV ha lanciato un forte messaggio durante la messa del Giubileo dei detenuti, celebrata il 12 dicembre 2025 e che si concluderà oggi. Rivolgendosi alle istituzioni, il Pontefice ha richiamato l’appello di Papa Francesco contenuto nella Bolla di indizione per “forme di amnistia o di condono della pena”, esprimendo la sua fiducia che in molti Paesi si possa dare seguito a questo desiderio.

Il giubileo dei detenuti

Il Giubileo dei detenuti rappresenta un momento significativo nell’ambito dell’Anno Santo, culminando con la celebrazione nella Basilica di San Pietro. Questo evento, che si svolge in prossimità delle festività natalizie, sottolinea l’importanza di prestare attenzione a chi vive in condizioni di privazione della libertà. Il tema del Giubileo 2025, “Pellegrini di speranza: vivere e annunciare la misericordia“, è stato fortemente voluto da Papa Francesco, il quale ha aperto la Porta Santa anche nel carcere di Rebibbia, un gesto simbolico che ha avuto un impatto profondo.

Le problematiche del sistema carcerario

Durante la celebrazione, Papa Leone ha evidenziato le problematiche attuali legate al sistema carcerario, come il sovraffollamento e la necessità di garantire programmi educativi e opportunità di lavoro per i detenuti. Ha richiamato l’attenzione sul fatto che, nonostante gli sforzi, “c’è ancora tanto da fare” per migliorare le condizioni all’interno delle carceri. Il Papa ha sottolineato che “il Signore continua a ripeterci che una sola è la cosa importante: che nessuno vada perduto”.

Il messaggio di speranza

Le parole di Leone hanno rievocato il messaggio di Papa Francesco, il quale, lo scorso 26 dicembre, aprendo la Porta Santa nella Casa circondariale di Rebibbia, aveva esortato tutti a mantenere viva la speranza. “Due cose vi dico. Primo: la corda in mano, con l’ancora della speranza. Secondo: spalancate le porte del cuore“, aveva affermato Francesco, invitando a guardare oltre le barriere fisiche e temporali.

Essere operatori di giustizia e carità

Il Papa ha insistito sull’importanza di essere operatori di giustizia e carità, sottolineando che, nonostante le difficoltà, non bisogna scoraggiarsi. “Andare avanti con tenacia, coraggio e spirito di collaborazione” è fondamentale per affrontare le sfide che si presentano nel mondo carcerario. Leone ha ribadito che “Dio è Colui che riscatta e libera”, un messaggio che deve risuonare come una missione per tutti.

La complessità della realtà carceraria

Rivolgendosi ai detenuti e ai responsabili delle carceri, Papa Leone ha riconosciuto che la realtà carceraria è complessa e piena di sfide, come il sovraffollamento e la mancanza di programmi adeguati. Ha anche messo in evidenza il peso del passato e le ferite che necessitano di guarigione, sottolineando che “nessun essere umano coincide con ciò che ha fatto”. La giustizia, ha affermato, deve essere un processo di riparazione e riconciliazione, capace di far sbocciare, anche in ambienti difficili, gesti di umanità e solidarietà.

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