Il nutrizionista Bernardi sottolinea: “La pasta contribuisce a felicità e benessere”

Veronica Robinson

Dicembre 15, 2025

La pasta rappresenta un alimento di grande apprezzamento a livello globale, non solo per il suo gusto ma anche per i numerosi benefici che offre alla salute. Un recente studio condotto da Barilla ha rivelato che il consumo di pasta può migliorare la qualità del sonno, ridurre lo stress e favorire il recupero fisico post-allenamento. Queste affermazioni sono avvalorate da esperti nutrizionisti, i quali, nel documento di consenso intitolato “Healthy Pasta Meal”, evidenziano l’importanza di questo alimento all’interno di una dieta sana e sostenibile.

Benefici della pasta a cena

Il 15 dicembre 2025, Elisabetta Bernardi, nutrizionista presso l’Università di Bari, ha condiviso in un’intervista con “Let’s Talk About Food and Science”, un’iniziativa di Barilla, i vantaggi di consumare pasta a cena. Contrariamente a quanto si possa pensare, la pasta si rivela un’alleata per un buon riposo notturno. La Bernardi spiega che il consumo di pasta stimola il rilascio di triptofano, un amminoacido essenziale per la produzione di serotonina e melatonina, neurotrasmettitori che favoriscono il sonno. Inoltre, la pasta è in grado di stimolare la secrezione di leptina e grelina, ormoni che regolano il senso di sazietà, contribuendo a un benessere duraturo anche il giorno seguente.

Influenza dell’alimentazione sull’umore

La pasta non è solo nutriente, ma sembra anche influenzare positivamente l’umore. Secondo la nutrizionista Bernardi, la pasta può generare felicità non solo per il suo legame con la tradizione gastronomica italiana, ma anche per i suoi effetti fisiologici. Il triptofano, assimilato dal cervello, stimola la produzione di serotonina, l’ormone associato al buon umore. Un recente studio realizzato dai ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha dimostrato che chi consuma pasta regolarmente riporta livelli più elevati di felicità e una qualità della vita superiore. La ricerca, che ha coinvolto 1.500 partecipanti, ha rivelato che il 41% degli italiani associa la pasta a momenti di convivialità familiare, mentre il 21% la collega a emozioni positive.

Il valore della convivialità durante i pasti

Mangiare in compagnia è un aspetto cruciale della dieta mediterranea, come sottolinea Bernardi. La convivialità non solo rende i pasti più piacevoli, ma contribuisce anche a ridurre lo stress e a migliorare le abitudini alimentari, specialmente tra i più giovani. La nutrizionista evidenzia che un ambiente sereno durante i pasti favorisce una digestione migliore e tempi di masticazione più prolungati, elementi essenziali per una corretta alimentazione. Inoltre, il ricordo di momenti felici trascorsi attorno a una tavola apparecchiata può influenzare positivamente il nostro stato d’animo in altre circostanze.

Composizione nutrizionale della pasta

Contrariamente a quanto si possa pensare, la pasta non è composta esclusivamente da carboidrati. Bernardi chiarisce che essa contiene anche una percentuale significativa di proteine vegetali, che può variare dal 10% al 15%, oltre a microelementi come potassio e vitamine del gruppo B. Questo la rende un alimento completo, con un apporto calorico contenuto, che si aggira intorno alle 150-180 calorie per 100 grammi. I nutrizionisti raccomandano di mantenere le porzioni intorno agli 80 grammi per pasto, senza timore di un consumo eccessivo.

Pasta e sport: un connubio vincente

Per gli sportivi, la pasta rappresenta una fonte fondamentale di energia, non solo prima dell’attività fisica, ma anche durante il processo di recupero. Bernardi sottolinea l’importanza delle “4 R” del recupero: reidratazione, ricostituzione delle riserve di glicogeno, ricostruzione del tessuto muscolare e riposo. Un’indagine condotta dall’Università di Milano ha rivelato che gli atleti che seguono un’alimentazione mediterranea, includendo almeno cinque porzioni di pasta a settimana, mostrano risultati migliori in termini di forza muscolare e gestione della massa grassa. Inoltre, diversi studi dimostrano che mangiare in compagnia non solo migliora l’aderenza alla dieta mediterranea, ma contribuisce anche a ridurre i sintomi depressivi.

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