L’assemblea del Partito Democratico, tenutasi a Roma il 15 gennaio 2025, ha visto un acceso confronto tra la segretaria Elly Schlein e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Durante il suo intervento, Schlein ha criticato aspramente l’operato del governo, evidenziando una presunta incoerenza della premier. La segretaria ha esordito con una frase pungente, affermando: “Sentiremo un’altra dose di propaganda”, in riferimento all’evento Atreju.
Critiche alla manovra economica
Schlein ha proseguito la sua relazione con un attacco diretto alla manovra economica proposta dal governo, definendola priva di misure concrete per la crescita. “Non contiene nulla per la crescita, solo investimenti inutili come il ponte sullo Stretto“, ha dichiarato, sottolineando come l’esecutivo eviti di affrontare temi cruciali come i dazi imposti da Donald Trump. La leader del PD ha ricevuto applausi dai delegati in più occasioni, segno di un consenso interno rispetto alle sue posizioni critiche.
Politica estera e responsabilità
Nel suo discorso, Schlein ha toccato anche questioni di politica estera, esprimendo preoccupazione per la situazione in Ucraina. Ha affermato che non si può lasciare tutto nelle mani delle telefonate tra Trump e Putin, invitando l’Europa a prendere parte attiva ai negoziati. Riguardo al Medio Oriente, ha criticato il governo per la sua mancanza di iniziativa, chiedendo interventi immediati per fornire aiuti umanitari a Gaza e per il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Rivolgendosi ai membri del suo partito, Schlein ha lanciato un appello all’unità: “È finito il tempo dei litigi, sarò la segretaria di tutti, ora è tempo della responsabilità”. Questo messaggio ha trovato riscontro nel voto favorevole sulla sua relazione, approvata anche con il supporto dell’ala bonacciniana. L’intervento di Stefano Bonaccini è stato tra i più applauditi, mentre la minoranza “riformista” ha scelto di astenersi.
Unione e futuro del PD
Schlein ha ribadito l’importanza di un PD unito, sottolineando che il partito è un perno fondamentale di una coalizione che si sta consolidando, a partire dalle elezioni regionali. “Testardamente unitari”, ha affermato, “ce lo chiede il Paese”. Ha anche menzionato l’agenda già predisposta con emendamenti comuni su temi cruciali come il salario minimo, la sanità e la scuola, cercando di stemperare le polemiche suscitate dalle recenti dichiarazioni di Giuseppe Conte durante l’evento Atreju, che avevano generato malumori interni.
L’assemblea si è così conclusa con un forte appello all’unità e alla responsabilità, elementi essenziali per affrontare le sfide future del Partito Democratico e del Paese.
