Cardiologia: innovazioni nelle tecniche soft per il trattamento delle valvole cardiache

Rosita Ponti

Dicembre 16, 2025

La cardiologia sta vivendo una trasformazione significativa, con l’adozione di tecniche sempre più mininvasive. Questo approccio, che mira a rendere gli interventi sul cuore meno invasivi, è stato recentemente discusso durante l’86° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC), tenutosi a Roma nel 2025. Gli esperti presenti hanno analizzato le nuove linee guida emerse dalla Società Europea di Cardiologia (ESC) e dall’Associazione Europea di Chirurgia Cardiotoracica (EACTS), evidenziando l’importanza di trattamenti più delicati anche per i pazienti a basso rischio e più giovani.

Nuove frontiere nella cura delle valvole cardiache

Grazie ai progressi della cardiologia, oggi è possibile affrontare le patologie delle valvole cardiache senza ricorrere a interventi chirurgici tradizionali. Questi nuovi approcci riducono i tempi di degenza, minimizzano le complicanze e migliorano sia l’aspettativa che la qualità di vita dei pazienti. Il past president della SIC, Pasquale Perrone Filardi, ha sottolineato che oltre la metà della popolazione anziana presenta anomalie delle valvole cardiache, in particolare della valvola aortica e mitralica. Tali condizioni possono avere un impatto significativo sulla vita quotidiana e un rischio di mortalità che raggiunge il 50% nei due anni successivi alla comparsa dei sintomi.

Il ruolo della tavi nella stenosi aortica

Tra le innovazioni più rilevanti c’è la Transcatheter Aortic Valve Implantation (TAVI), che si è affermata come il trattamento standard per la stenosi aortica, una condizione che colpisce circa 1 milione di persone in Italia. Gianfranco Sinagra, presidente della SIC, ha spiegato che la TAVI consente l’impianto di una valvola biologica senza necessità di intervento chirurgico e anestesia generale, utilizzando una piccola incisione nell’inguine per inserire un catetere. Questo metodo rappresenta un notevole passo avanti nella cura dei pazienti affetti da stenosi aortica.

Trattamenti per l’insufficienza mitralica

L’insufficienza mitralica, che si manifesta nel 90% dei pazienti con scompenso cardiaco, ha visto un significativo progresso nelle tecniche di trattamento. Le nuove procedure mininvasive prevedono l’uso di piccole protesi o “pinzette” metalliche inserite tramite catetere. Ciro Indolfi, past president della SIC, ha dichiarato che questa procedura è ora raccomandata come trattamento di prima scelta per l’insufficienza mitralica secondaria ventricolare, segnando un importante passo avanti nella gestione di questa condizione.

Il futuro delle terapie per la valvola tricuspide

Anche la valvola tricuspide, tradizionalmente meno trattata, sta ricevendo maggiore attenzione grazie alle terapie transcatetere. Questi nuovi approcci offrono alternative terapeutiche a pazienti ad alto rischio che in passato non potevano essere operati. La SIC sottolinea che l’adozione di queste tecniche richiede la creazione di “Heart Team” multidisciplinari, in grado di garantire un trattamento efficace e personalizzato.

Nonostante i progressi, la SIC evidenzia che il numero di pazienti trattati con tecniche mininvasive rimane insufficiente, soprattutto tra gli anziani. Questo non solo compromette le loro prospettive di salute, ma porta anche a un uso inefficiente delle risorse sanitarie. La necessità di una maggiore formazione e sensibilizzazione su queste tecniche è quindi fondamentale per migliorare la cura dei pazienti cardiologici in Italia.

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