‘La mia vita in uno scatto’: esposizione su cicatrici e coraggio delle donne oncologiche

Rosita Ponti

Dicembre 16, 2025

Le cicatrici, simboli di una battaglia combattuta, vengono rivelate per la prima volta senza il velo della paura. L’uncinetto, strettamente tenuto tra le mani durante la chemioterapia, rappresenta un tentativo di riconquistare una normalità, punto dopo punto. Si inaugura oggi, 15 marzo 2025, presso l’SHotel di San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, la mostra fotografica intitolata “La mia vita in uno scatto”, che si inserisce in un contesto di approfondimento medico sulle nuove terapie per i carcinomi di ovaio ed endometrio.

L’iniziativa e la vita quotidiana delle pazienti

L’iniziativa, curata dallo Studio Visione 360 di Pescara, ha catturato la vita quotidiana delle pazienti della Clinica oncologica di Chieti-Ortona, immortalando momenti significativi della “vita oltre la diagnosi”. Non si tratta di cartelle cliniche, ma di fotografie che raccontano la resistenza: si possono vedere mariti che diventano pilastri silenziosi, sorelle che si trasformano in scudi protettivi, e scarpine di bambini che simboleggiano la speranza in un futuro migliore. Tra gli scatti più toccanti, spicca quello di una zia che apprende a lavorare a maglia dalla nipote durante le sedute di terapia, trasformando il tempo della cura in un’opportunità per vivere.

Il percorso di umanizzazione e la dottoressa Carella

Questo percorso di umanizzazione è stato fortemente voluto dalla dottoressa Consiglia Carella, oncologa dell’ospedale di Chieti e responsabile scientifica dell’evento. La Carella ha deciso di affiancare al dibattito clinico sui PARP inibitori e sull’immunoterapia una narrazione visiva che racconta il cammino delle donne colpite da queste patologie.

Esposizione e abbattimento dei tabù

L’esposizione, sostenuta dall’associazione “Voi & Noi Insieme”, intende abbattere i tabù estetici ed emotivi che spesso accompagnano le neoplasie ginecologiche. In una delle immagini emblematiche, una donna decide di mostrare i segni fisici del percorso affrontato, rompendo la barriera del pudore. A dare voce a queste storie, la lettura poetica di Lucianna Ripalta Colopi, ex dirigente della Polizia di Stato, che offre una riflessione sulla forza delle donne e sul loro coraggio nell’affrontare le sfide della vita.

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