Dopo l’aggressione subita dalla Guardia Costiera libica nel mese di agosto, la nave Ocean Viking si prepara a riprendere le sue operazioni nel Mediterraneo. Nonostante il contesto di crescente violenza nella regione, l’organizzazione umanitaria SOS MEDITERRANEE ribadisce il proprio impegno a salvaguardare vite umane e a denunciare le violazioni dei diritti umani che avvengono in mare.
Il violento attacco del 24 agosto 2025
Il 24 agosto 2025, la Ocean Viking è stata oggetto di un attacco da parte di una motovedetta della Guardia Costiera libica mentre si trovava in acque internazionali. L’incidente ha visto il lancio di centinaia di colpi contro l’imbarcazione, causando danni significativi e mettendo in pericolo sia i soccorritori che le persone a bordo. Questo evento ha costretto SOS MEDITERRANEE a sospendere le sue operazioni per un periodo di quattro mesi. Valeria Taurino, direttrice generale di SOS MEDITERRANEE Italia, ha dichiarato che l’attacco ha segnato un cambiamento cruciale per le operazioni della nave, ma ha anche sottolineato che la missione di salvare vite umane rimane invariata.
Durante il periodo di inattività, il team ha lavorato intensamente per riparare il ponte di comando e ripristinare i sistemi e le attrezzature necessarie per le operazioni di soccorso. Sono state implementate misure di sicurezza aggiuntive e aggiornate le procedure operative, al fine di garantire un ritorno in mare in condizioni di sicurezza.
Richieste di giustizia e responsabilità
Nonostante le denunce pubbliche e le azioni legali intraprese, i responsabili dell’attacco non sono stati identificati. SOS MEDITERRANEE ha avviato denunce penali in Italia e Francia, con un’altra in fase di preparazione in Germania. Valeria Taurino ha espresso la propria indignazione per il fatto che un attacco così grave contro una nave umanitaria non abbia avuto conseguenze per i colpevoli. Ha affermato che l’impunità non fa altro che alimentare la violenza nel Mediterraneo centrale, evidenziando l’importanza della responsabilità per garantire la sicurezza di chi si trova in pericolo e di tutti gli operatori umanitari.
Un contesto di crescente violenza
La situazione nel Mediterraneo centrale continua a deteriorarsi, con un aumento delle violazioni dei diritti umani che avvengono senza alcuna conseguenza. Da agosto, altre organizzazioni di ricerca e soccorso hanno subito attacchi simili, mentre le notizie di decessi e scomparse sono aumentate in modo allarmante. Nei mesi di ottobre e novembre, si sono registrati 299 casi di persone dichiarate morte o disperse, evidenziando l’urgenza di una capacità di soccorso adeguata. La Ocean Viking, in quel momento, non ha potuto operare quando le necessità erano più acute.
