Nell’ambito di un’operazione condotta a Lucca, i finanzieri del Gruppo di Lucca hanno scoperto un’attività di agopuntura illegale all’interno di un appartamento situato nel centro storico della città. Durante il sopralluogo, avvenuto nel mese di marzo 2025, gli agenti hanno trovato stanze adibite a sale mediche, pazienti in attesa di ricevere trattamenti e aghi abbandonati in contenitori non idonei, privi di qualsiasi sistema di sterilizzazione.
Le indagini sono scaturite da informazioni raccolte dalle Fiamme Gialle a partire da settembre 2024, quando sono emerse notizie riguardo a un sedicente dottore che prometteva risultati straordinari attraverso la pratica dell’agopuntura. Dopo aver localizzato il luogo in cui venivano effettuate le prestazioni, i finanzieri hanno identificato il presunto medico, il quale si è rivelato privo dei requisiti professionali e abilitativi necessari secondo la normativa vigente.
Normative sull’agopuntura in Italia
In Italia, l’agopuntura è una pratica riservata esclusivamente ai laureati in Medicina e Chirurgia, che devono possedere una specifica abilitazione. Questo principio è stato ribadito dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, la quale sottolinea che sia la medicina cinese che l’agopuntura devono essere praticate solo da professionisti sanitari autorizzati, capaci di formulare diagnosi, prognosi e terapie, valutando i rischi e i benefici rispetto ad altre metodologie terapeutiche della medicina occidentale.
Le indagini condotte dai finanzieri, sotto la supervisione della Procura della Repubblica di Lucca, hanno rivelato che il sedicente dottore non era registrato presso l’ordine professionale e non possedeva alcuna certificazione sanitaria che attestasse la sua formazione nel campo dell’agopuntura. Tale situazione ha portato all’emissione di un provvedimento di perquisizione per l’unità locale dove veniva svolta questa attività abusiva.
Materiale sequestrato e conseguenze legali
Durante l’operazione, i finanzieri hanno rinvenuto numerosi scatoloni contenenti aghi per agopuntura, sui quali era chiaramente indicato che l’uso di tali strumenti doveva essere effettuato solo da medici e personale sanitario autorizzati. Al termine dell’intervento, il materiale utilizzato per l’esercizio abusivo della professione medica è stato sequestrato, insieme all’appartamento adibito a centro medico non autorizzato, il quale è stato sigillato con fascette protettive per impedirne l’accesso.
Il responsabile di questo “studio” è stato segnalato all’autorità giudiziaria per esercizio abusivo della professione medica. Le indagini continuano con l’obiettivo di ricostruire la rete di clienti coinvolti e di quantificare i profitti illeciti, che saranno soggetti a tassazione. Questo caso evidenzia l’importanza di garantire la sicurezza e la legalità nelle pratiche mediche, proteggendo così la salute dei cittadini.
